Strage di Pizzinni, dopo 39 anni la Dda riapre il cold case che costò la vita a due bambini
Si torna a “scavare” - alla ricerca della verità - nella tristemente nota “strage di Pizzinni”: la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha difatti riaperto le indagini su quel tagico attentato di quasi quarant’anni fa.
Esattamente il 24 Ottobre del 1982, nella frazione Pizzinni di Filandari, nel vibonese, la deflagrazione di una ordigno esplosivo costò la vita a due bambini innocenti, Antonino e Bartolo Pesce, rispettivamente di 10 e 14 anni, ferendo anche altre quattro persone.
I due piccoli, allora, ebbero una sola colpa: quella di trovarsi per strada, a giocare, nel posto sbagliato ed al momento sbagliato.
Da quanto ricostruito all’epoca, pare che l’ordigno fosse stato infatti collocato lì per sbaglio, l’obiettivo sarebbe stato tutt’altro, ovvero membri del clan locale dei Soriano. Morirono invece i due fratellini ed il caso rimase irrisolto.
Sulle tracce degli autori sono oggi e dinuovo all’opera i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vibo Valentia.
Proprio nella frazione di Pizzinni stanno infatti eseguendo un’attività di sopralluogo e dei rilievi balistici gli investigatori della Sezione Investigazioni Scientifiche dell’Arma e che mirano a ricostruire la dinamica di quel fatto di sangue utilizzando degli appositi macchinari.