Royalties, anche la Diocesi di Crotone dalla parte dei pescatori: l’appello ai sindaci
Da una parte esprime solidarietà e sostegno ai pescatori del territorio crotonese la Diocesi pitagorica. E dall’altra lancia un appello ai sindaci del territorio.
Chiede infatti agli amministratori di “adoperarsi in queste ore con coraggio e senza alcuna visione di parte ad elaborare una strategia comune in difesa dei diritti che la legge riconosce a questi lavoratori”. L’arcidiocesi ritiene inoltre importante “invitare Eni a un confronto diretto con le associazioni dei pescatori e con le rappresentanze sindacali, per ridefinire, in maniera chiara e trasparente, la natura risarcitoria delle royalties che non dovranno essere legate né ai fondi destinati ai Comuni, né proporzionate alla quantità di idrocarburi estratta”.
Un documento che arriva dopo giorni di protesta da parte dei pescatori e delle marinerie di Crotone che hanno voluto denunciare il mancato versamento delle royalties dal 2014 ad oggi, e per questo rivendicano la possibilità di ridefinire le regole della distribuzione delle royalties per le annualità future. (QUI)
La diocesi appoggia le azioni degli amministratori di “Crotone, Cirò Marina, Isola Capo Rizzuto, Strongoli, Cirò, Cutro, Crucoli e Melissa” che hanno chiesto di “convocare un tavolo tecnico in Regione per rivedere l'accordo quadro del 2017, che di fatto ha escluso i pescatori dai benefici delle royalties, e sulla possibilità di stipulare un nuovo accordo quadro nel 2022 che comprenda anche gli anni 2020-2021”.
E quindi la diocesi chiede che vengano “fatti tutti gli sforzi politici necessari perché queste richieste dei pescatori siano soddisfatte in quanto legittimate anche dalla risposta n. 9622 del 6 dicembre 2018 del Ministero del Lavoro al quesito posto dalla prefettura di Crotone, nella quale si ribadisce che il versamento delle royalties ai pescatori non è un “aiuto di stato” ma un risarcimento giusto e dovuto a questo comparto che, a causa dall’attività estrattiva svolta nei mari di Crotone dalle piattaforme Eni spa, ha subito un restringimento significativo del bacino di mare in cui pescare”.