Rientro a scuola, in Calabria oltre il 30% del personale scolastico non è ancora vaccinato
Fatto il decreto sull’obbligo di green pass – che oltre ad aver prodotto un aumento delle prenotazioni per il vaccino (LEGGI) ha generato anche proteste in tutta Italia, compresa quella a Cosenza (LEGGI) – il Governo è ora alla prese con un altro fronte caldo: quello del rientro a scuola. Obiettivo dichiarato è quello di garantire il rientro in presenza ed evitare così l’impiego della didattica a distanza.
Ma la dad continua ad incombere come uno spettro sempre più concreto, dato che con il passare dei mesi il personale scolastico non ancora vaccinato continua ad essere una percentuale non trascurabile. Cosa che rende la dad ancora un’incognita, nonostante il Governo sia detto “pronto a fare tutto quello che deve essere fatto”.
L’obiettivo, come ribadito dallo stesso generale Figliuolo, è quello di arrivare entro la metà di settembre ad avere almeno il 60% degli alunni vaccinati. La decisione per quanto riguarda invece il personale scolastico è rimandata al prossimo 20 agosto, quando lo stesso generale ha chiesto un dettagliato resoconto alle Regioni: in Italia risulta vaccinato (anche con una sola dose) il 79% del personale scolastico, mentre sarebbero all’incirca 222 mila i soggetti che lavorano nelle scuole a non ancora vaccinati.
Un dato tutto sommato positivo, ma che lascia intravedere un’evidente disparità tra le Regioni. Ad esempio, in Sicilia si registra il minor numero di vaccinati tra il personale scolastico, dove il 43% degli addetti ai lavori non ha ancora ricevuto neppure la prima dose. Un numero allarmante, che completa il podio con i dati della Liguria (34,8%) e della Sardegna (33,3%).
In questa classifica, la Calabria si piazza al quartultimo posto, evitando di pochi punti percentuali il podio: in Regione si registra il 31,6% di personale scolastico non vaccinato, circa un terzo del totale.
A livello nazionale sembra dunque prevalere la linea Draghi, che ha definito l’obbligo vaccinale per il personale scolastico “una priorità”. Se non si arriverà al 93% di personale vaccinato, potrebbe essere varato l’obbligo per la categoria.