Emergenza idrica, la Sorical lancia l’allarme: fiumi prosciugati e potabilizzatori a secco
Potabilizzatori al di sotto del limite minino e con un afflusso d’acqua inferiore fino al 50%, fiumi a secco e quasi prosciugati per i preliavi non autorizzati e totale mancanza delle reti duali per l’irrigazione.
La Sorical fa il punto sull’emergenza idrica che da diversi giorni sta nuovamente attanagliando la regione, in particolare il crotonese, il basso jonio cosentino e la zona sud di Reggio Calabria, andandosi a sommare ad un’altra emergenza ancora in corso: quella dei rifiuti.
L’azienda regionale, per scongiurare l’interruzione dell’erogazione del servizio idrico in diversi comuni, fa sapere di aver interessato diverse Prefetture e forze dell’ordine della problematica “che, solo in alcuni casi, è da mettere in relazione alla siccità e carenza idrica”, viene specificato.
In molti casi, invece, la disponibilità di acqua verrebbe meno per dei prelievi non autorizzati, documentati dalla Sorical, e attuati da alcune aziende agricole che in questo periodo coltivano patate.
Una pianta, questa, che richiede, soprattutto nel suo primo periodo di vita e sviluppo, molta disponibilità d’acqua necessaria a mantenere umido il terreno.
In particolare, le criticità registrate dalla Sorical si concentrano nella presila crotonese e nel basso jonio cosentino: numerosi prelievi abusivi sono stati scoperti lungo i fiumi Lese e Trionto, oltre che presso la fiumara Tuccio nel reggino.
Nel potabilizzatore di Savelli – che alimenta i comuni di Verzino, Campana, Scale Coeli, Pietrapaola, Terravecchia e Cariati – manca oltre il 50% dell’afflusso di acqua grezza, e fin dal primo pomeriggio manca, di conseguenza, oltre il 50% di acqua potabile per i cittadini.
Situazione del tutto simile presso l’Ipot del Trionto – che alimenta i comuni di Acri, Bisignano, Luzzi e Rose, Vaccarizzo Albanese, San Giorgio Albanese, San Cosmo e San Demetrio Corone – dove la mancanza d’acqua si registra sin dal mattino.
A sud di Reggio Calabria, invece, il potabilizzatore della fiumara del Tuccio registra una minima storica di appena 120 litri al secondo, quando dovrebbero essere almeno 180.
Nei restanti periodi dell’anno, dallo schema idrico passano dai 280 ai 300 litri al secondo. Una mancanza notevole.
La Sorical ha dunque istituito una task-force per affrontare il problema, che si è già riunita presso la Prefettura di Cosenza per rimarcare la “gerarchia” di distribuzione dell’acqua: prima gli usi civili e sanitari, poi quelli agricoli ed idroelettrici.
Mancano, tuttavia, le “reti duali” per consentire l’irrigazione tramite acqua grezza: nonostante siano previste da una legge del 1994 quasi nessun comune in Calabria le ha mai incluse nei suoi piani regolatori.
Nel frattempo, la stessa azienda annuncia nuove riduzioni idriche nei prossimi giorni, che interesseranno in particolare lo schema del Lida e del Pulitrea, colpendo i centri di Cotronei, San Giovanni in Fiore, Verzino, Castelsilano, Cerenzia e Caccuri.