Chiusura Bucita. Tonnellate di rifiuti non raccolti, Ecoross: “Impossibile garantire servizi di qualità”
Perdurano i disagi determinati dalla chiusura dell’impianto finale di trattamento di località Bucita. Svariate sono le tonnellate di rifiuti non raccolte nei Comuni afferenti all’impianto regionale di Corigliano-Rossano per il conferimento dei rifiuti non differenziabili, della frazione organica e degli sfalci da potatura.
Al momento non si conosce ancora la tempistica per una soluzione completa e definitiva, mentre sui territori si moltiplicano i disagi considerato l’incremento demografico che caratterizza il periodo estivo e il conseguente aumento nella produzione di tutte le tipologie di rifiuti, soprattutto per quel che riguarda la frazione organica e gli sfalci da potatura per i quali è attualmente impossibile conferire.
Ecoross, nel ribadire che “i disservizi non sono imputabili né all’azienda né alle Amministrazioni Comunali dei territori in cui è gestore dei Servizi di Igiene Urbana”, auspica “celeri interventi risolutivi nonché una completa riapertura dell’impianto di Bucita atteso che una riapertura parziale, per la sola frazione non differenziabile, non consente di porre fine ai disagi e ai disservizi”.
“Maggiori sono gli accumuli sui territori e – si legge in una nota dell’Ecoross - maggiori diventano i tempi necessari per la raccolta e lo smaltimento al fine di restituire decoro e pulizia alle zone interessate da una emergenza ormai sempre più a carattere ordinario. Dopo le fasi di blocco e rallentamento dei conferimenti, - prosegue la nota - l’impianto regionale di Bucita è interessato da una chiusura, formalmente comunicata dal gestore, dallo scorso lunedì 2 agosto quando è stata sospesa l’attività essendo l’impianto al limite della sua capacità di riempimento”.
“La situazione, che rientra tra le conseguenze degli ormai cronici deficit del sistema impiantistico regionale, comporta – chiosa la nota - l’impossibilità di garantire standard qualitativi e regolarità nei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Da qui l’urgenza, da parte di chi di competenza, di assicurare la certezza dei conferimenti al fine di scongiurare ulteriori rischi anche di natura igienico-sanitaria”.