Incendi nel reggino, i sindacati: “Perseguire con forza i piromani”
“Celerità, uomini e mezzi per far fronte ad un disastro senza precedenti per la nostra terra. La mano delittuosa dell’uomo ha causato cinque morti, di uomini e donne che, nel tentativo di salvare le proprietà di famiglia o gli animali da allevamento, hanno pagato il prezzo più alto per aver tentato di salvare i sacrifici di una vita. Auspichiamo che le autorità rintraccino e perseguano i responsabili di questo attentato alla comunità civile e al patrimonio paesaggistico e culturale del nostro Aspromonte”. Sono le parole di Gregorio Pititto, Celeste Logiacco, Rosy Perrone, Nuccio Azzarà, rispettivamente segretario generale Cgil Reggio Calabria, segretaria generale Cgil Gioia Tauro, segretaria generale Cisl Reggio, segretario generale Uil Reggio.
“La Giunta regionale ha deliberato la richiesta al Governo di dichiarazione dello stato di emergenza, in relazione agli eventi calamitosi derivanti dalla diffusione di incendi boschivi che stanno interessando il territorio della Calabria. Forse con un pizzico di ritardo, considerata la gravità della situazione che si trascina da oltre dieci giorni, ma la deputazione parlamentare reggina, si attivi con risolutezza con proposte ed interventi mirati alla ripresa delle aree colpite, dal punto di vista ambientale ed economico. Una mobilitazione partita in ritardo forse perché sottovalutata la gravità della situazione”.
Tirata d’orecchie poi nei confronti del governo, “colpevole di aver soppresso “il Corpo forestale dello Stato, trasferendo soltanto al corpo dei Vigili del fuoco l’onere dello spegnimento degli incendi, peraltro senza nulla prevedere per l’attività e la formulazione di una strategia di prevenzione. Per non parlare della gestione della flotta di canadair appartenente allo Stato italiano, la quale è stata affidata a società private, sconfessando un principio politico di prim’ ordine, ossia l’ affidamento di una delicata funzione pubblica a dei privati. Sicurezza e salvaguardia ambientale devono essere in capo allo Stato e non a delle aziende”.
Tra gli errori i segretari mettono anche la mancanza di “un piano regionale straordinario Forestazione, attraverso il quale si sarebbero dovute attivare le procedure per un livello occupazionale adeguato di operai forestali che avrebbero garantito interventi propedeutici ad evitare questa terribile devastazione di intere aree verdi, parchi naturali e interi ecosistemi”.