Contesto ‘ndranghetistico dietro omicidio Lazzaro: otto indagati
Non solo la gelosia del cugino per motivi sentimentali, ma un vero e proprio “contesto ‘ndanghetistico” sarebbe emerso a seguito della morte di Bruno Lazzaro, avvenuta tre anni fa tra Soriano e Sorianello, nel vibonese.
La Dda di Catanzaro, a seguito di ulteriori indagini e accertamenti, ha iscritto nel registro degli indagati 8 persone ritenute coinvolte, a vario titolo, nella morte del giovane.
Si tratta di Gaetano Emanuele, quarantaseienne considerato al vertice dell’omonimo clan; Luca Ciconte, ventinovenne ritenuto vicino al clan Soriano di Pizzinni; Franco Idà, cinquantaseienne ritenuto un appartenente al gruppo; Michele Idà, ventiquattrenne; Giovanni Alessandro Nesci, trentunenne; Antoio Raffaele Pisani, ventitreenne; Angela Vono, quarantunenne e madre della ragazza “contesa”; Domenico Zannino, trentaduenne.
Secondo quanto ricostruito dalla Dda di Catanzaro e dai Ris dei Carabinieri, il Ciconte, l’Emanuele, la Vono, gli Idà e Zannino avrebbero attentato in più occasioni all’incolumità del ventisettenne, tra il 6 maggio del 2017 ed il 4 marzo del 2018.
L’obiettivo sarebbe stato quello di interrompere la relazione con la figlia di Bruno Emmanuele, fratello di Gaetano: condizione non gradita in quanto la stessa giovane pare fosse fidanzata con il cugino della vittima, Gaetano Muller, ventiduenne già condannato a 16 anni di reclusione come esecutore materiale dell’omicidio.
Sarebbero dunque loro i mandanti, mentre all’omicidio avrebbero preso parte anche Michele Idà ed Antonio Raffaele Pisani. Dopo l’accoltellamento, il ventisettenne è stato trasportato presso casa della Vono, dove i soccorsi sarebbero stati volutamente ritardati fino a causarne la morte.