Omicidio Lazzaro a Sorianello, il cugino confessa: “Sono stato io”

Vibo Valentia Cronaca

Gaetano Muller ha confessato: è stato lui ad uccidere il cugino Bruno Lazzaro lo scorso 4 marzo con una coltellata all’addome (LEGGI LA NOTIZIA). Lo ha fatto al termine di una lite mentre erano in auto in località Savini dove si erano dati appuntamento per un chiarimento.

È quanto avrebbe dichiarato il 19enne di Sorianello di fronte al gup del Tribunale di Vibo Giulio De Gregorio al quale ha chiesto di essere esaminato.

Al giudice avrebbe riferito i dettagli dell’omicidio confessando di esserne l’autore e confermando anche il movente: la contesa di una ragazza, figlia di un esponente di spicco del clan Emanuele.

Proprio la relazione intrapresa dalla stessa ragazza con Bruno Lazzaro avrebbe scatenato l’ira di Gaetano Muller culminata con l’accoltellamento del cugino, morto in ospedale a Vibo dopo un’agonia di un paio d’ore.

Contattati da Zoom24, gli avvocati di Muller, Giuseppe Di Renzo e Vincenzo Galeota, non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione trincerandosi dietro un “no comment”.

Si sono costituiti parti civili i familiari della vittima, Giuseppe e Azzurra Lazzaro e la mamma Viola Inzillo, rappresentati dagli avvocati Nazzareno La Tassa e Marcello Scarmato.

La discussione del processo con rito abbreviato davanti al gup è stata fissata per il prossimo 31 gennaio.

IL MOVENTE PASSIONALE

Alla base della tragedia dunque un movente passionale maturato in ambito familiare. Ciò che i carabinieri avevano subito ipotizzato nelle ore immediate all’omicidio.

D’altronde la prima versione fornita da Muller agli inquirenti non aveva assolutamente convinto. La vicenda risale allo scorso 4 marzo. Intorno alle 18 era arrivata una chiamata dello stesso Muller ai carabinieri di Soriano nella quale avrebbe riferito che il cugino si sarebbe ferito con un pezzo di ferro.

Il decesso del giovane sarebbe arrivato da lì a breve. A quel punto gli investigatori hanno avviato le indagini, ascoltando anche i familiari della vittima. Ma era il racconto di Muller ad apparire in più punti contraddittorio. Il cerchio si stringeva così intorno al giovane (LEGGI LA NOTIZIA DELL'ARRESTO).

Fino ad arrivare alla causa del ferimento. Bruno Lazzaro si era fidanzato con la ragazza con cui Muller aveva interrotto appena due mesi prima una relazione sentimentale.

Scoperta la relazione, il giovane avrebbe chiesto al cugino di andarsi a chiarire “ai Savini” dove sarebbe maturato il grave fatto di sangue.

LE CONVERSAZIONI SUL CELLULARE

Per conclamare le responsabilità in capo al giovane sono risultate particolarmente utili le conversazioni estrapolate dal cellulare della vittima, ritrovato sul luogo dove è stata soccorsa la vittima.

Di fatto, grazie a queste conversazioni si è potuto appurare che, pochi minuti prima dell’agguato, Lazzaro fosse stato messo in guardia dalla ragazza, ex fidanzata dal Muller, che temeva per la sua incolumità in quanto lo stesso era venuto a conoscenza della relazione tra i due.

Il diciannovenne aveva negato tutto in sede di convalida dell’arresto ma questa mattina davanti al gup del Tribunale di Vibo ha cambiato versione ammettendo le sue responsabilità.