Acquaformosa. Un successo l’edizione 2021 del Festival delle migrazioni
Un festival nel nome di Gino Strada e una raccolta fondi per l’ospedale di Emergency a Kabul. Questi sono solo due dei tanti obiettivi che ha raggiunto la decima edizione del Festival delle migrazioni 2021 dal tema “Borghi e Comunità accoglienti” che si è svolto ad Acquaformosa.
“Un festival che è cresciuto in quantità e in qualità”, come dice Giovanni Manoccio presidente dell’associazione Don Vincenzo Matrangolo che organizza il festival. Un festival che in questa edizione ha coinvolto tantissimi operatori dell’accoglienza e dell’anti razzismo.
La decima edizione si è focalizzata su chi ha votato la propria esistenza all’aiuto dell’altro e prova ne è stata l’incontro con l’ex brigatista Renato Curcio che nella sua seconda vita ha deciso di stare dalla parte degli ultimi. Ne ha parlato lungamente in un incontro con Maurizio Alfano e moderato da Claudio Dionesalvi dedicato proprio alla sua cooperativa “Sensibili alle foglie” costruita durante l’esperienza in carcere.
Il festival è stata anche l’occasione per parlare con i sindaci del territorio di quello che è stato fatto con i progetti Sai-Sprar. Si sono tirate le somme e si è ragionato dei progetti futuri e di quanto sta accedendo in queste ore in Afganistan con: Gennaro Capparelli sindaco di Acquaformosa; Giuseppe Rizzo sindaco di Cerzeto; Vincenzo Tamburi sindaco di San Basile; Rosaria Capparelli sindaco di San Benedetto Ullano; Gianni Gabriele sindaco di San Giorgio Albanese; Vincenzo De Marco sindaco di San Sosti e Antonio Pomilio sindaco di Vaccarizzo Albanese.
I sindaci hanno manifestato la propria volontà ad accogliere i profughi afgani fuggiti dagli orrori del loro Paese. C’è stato anche lo spazio, nella decima edizione del Festival delle migrazioni, di parlare del toccante libro “Una storia scritta con i piedi” di Roberta Ferruti e Rita Coco che hanno arricchito un cartellone già importante.
“Mi piace inoltre sottolineare – ha detto Giovanni Manoccio – come nonostante le tante presenze, tutto si sia svolto regolarmente nel rispetto nelle norme anti Covid. Anche questo è segno di grande sensibilità”.
Terminata questa edizione, l’associazione Don Vincenzo Matrangolo ora è già “al lavoro per il Festival del prossimo anno che sarà, come sempre, una occasione per unire i popoli e per sottolineare quanto sia importante accogliere il prossimo in fuga dalle tragedie della propria terra”.