Caccia, il Wwf replica all’assessore Gallo: “A quale documento Ispra si sarebbe ispirato?”
“Ma a quale documento Ispra si è ispirato l’assessore Gallo per redigere il calendario venatorio?”. Se lo chiede il Wwf Calabria, che con un articolato comunicato ha risposto all’assessore regionale Gianluca Gallo in merito alla bocciatura da parte del Tar dell’apertura anticipata della caccia.
“Non ci stupiscono più di tanto le dichiarazioni dell’assessore all’agricoltura Gallo dopo il decreto del Tar che ha bocciato l’apertura anticipata della caccia alla Tortora e alla Quaglia” affermano gli animalisti, nè “intendiamo esprimerci a proposito delle accuse di strumentalizzazione elettorale rivolte alle compagini politiche avversarie”. “Quello che però non è ammissibile è che si dicano cose completamente diverse dal vero, frutto, ad essere clementi, di una cattiva informazione”.
“Come si fa infatti a sostenere, come dichiarato dal nostro assessore, che nella redazione del calendario venatorio si è tenuto conto delle indicazioni dell’ISPRA e delle precedenti sentenze del TAR, quando invece lo stesso Istituto per la Ricerca e la Protezione Ambientale, con parere del 15 giugno 2021, trasmesso al Dipartimento Agricoltura della Regione, ha elencato una lunga serie di elementi contenuti nella proposta di calendario venatorio regionale che (testuale): non appaiono condivisibili sotto il profilo tecnico-scientifico?” chiedono ancora dal Wwf, ricordando – ad esempio – il continuo inserimento della Pavoncella tra le specie cacciabili nonostante due sentenze contrarie da parte del Tar.
Gli stessi ricordano come nel caso “della tanto agognata tortora” l’Ispra avesse proposto “la sospensione del prelievo per la stagione venatoria in esame, cioè il divieto assoluto di caccia” in tutta la Regione. Per la quaglia l’Ispra ha proposto l’apertura della caccia ad ottobre assieme a quella per uccelli acquatici. Da vietare completamente, invece, la caccia alla moretta ed al combattente. Da anticipare la chiusura invece per beccaccia e fagiano. “Potremmo continuare con i tordi, la lepre, ecc”.
“Come se quell’assessore Gallo che in piena catastrofe incendi invocava l’intervento dello Stato e denunciava i danni immani al patrimonio ambientale e all’agricoltura causati dalle fiamme devastanti, fosse persona diversa da quello che, negli stessi giorni in cui mezza Calabria bruciava, nonostante gli animali, soprattutto giovani inetti al volo, finiti carbonizzati o costretti a rifugiarsi in aree più ristrette, decretava con la sua Giunta (compreso il suo omologo all’ambiente) non di limitare la sparatoria ai superstiti, ma addirittura di anticiparla” concludono. “Perchè dove non poterono le fiamme degli incendi boschivi, c’è chi non vede l’ora di rimediare a modo suo”.