Incendi. Calabria Verde al lavoro per ripristinare il Parco Li Comuni
L’Azienda per la forestazione regionale “Calabria Verde” è al lavoro per ripristinare il Parco “Li Comuni” compromesso dagli incendi dello scorso mese di agosto attraverso una attività di monitoraggio costante e adeguata messa in sicurezza propedeutica ad ogni attività necessaria alla successiva fruibilità degli spazi, garantendo la massima collaborazione al Comune di Catanzaro.
E’ quanto emerso nella riunione operativa tenuta questa mattina nella sede di Palazzo de Nobili, con il sindaco Sergio Abramo, alla presenza del commissario straordinario dell’Azienda “Calabria Verde”, Giuseppe Oliva e dell’ingegnere Raffaele Mangiardi. Il commissario straordinario ha sottolineato che dei 350 ettari di superficie boschiva di competenza dell’Azienda in seguito ad una convenzione stilata con l’Amministrazione di Catanzaro negli anni passati, poco più del 10% è stato distrutto dalle fiamme, gran parte dei quali erano comunque spazi non fruibili. Anche la maggioranza delle zone colpite dai roghi, non regolamentate dalla convenzione siglata da Comune e Calabria verde per la gestione dell’area, non sono normalmente raggiungibili dagli utenti.
“Abbiamo già messo in atto un’attività ricognitiva del territorio interessato dagli incendi dello scorso mese di agosto attraverso un monitoraggio delle specie forestali interessate al fuoco. I nostri interventi – ha spiegato il commissario straordinario Oliva – sono prima di tutto finalizzati alla messa in sicurezza di questa area. Il ripristino sarà commisurato sulla base degli effetti causati dall’incendio sulle specie forestali: la parte dell’ingresso del Parco di Siano è caratterizzata da un rimboschimento fatto con il pino domestico a salvaguardia delle opere idrauliche, e ancora dobbiamo valutare i danni causati dal fuoco in termini di sicurezza e di stabilità delle stesse. In questa area dobbiamo rimuovere le piante instabili e favorire alla ripresa l’insediamento della specie indigena della macchia mediterranea. Mentre per quanto riguarda le specie più a monte, dovrà essere favorito l’insediamento della macchia mediterranea, come ad esempio la sughera, l’erica, il corbezzolo, il leccio che alla ripresa vegetativa - con lo sviluppo di nuovi polloni -garantiranno una nuova copertura vegetazionale”.
“Calabria Verde”, quindi, procede ricognizione puntuale del territorio in merito alle specie presenti sin dai giorni immediatamente successivi agli incendi che hanno interessato la pineta. “Al termine del monitoraggio avremo modo di osservare l’effetto del passaggio del fuoco alla vegetazione e su questo potremmo programmare le attività di risistemazione, ovviamente in questo periodo non è una fase stagionale appropriata né per fare una operazione – ha sottolineato ancora il commissario Oliva -. Dobbiamo velocizzare la ricognizione sugli interventi da progettare, ma ricordo che la Legge quadro dello Stato, la numero 350, pone un limite di cinque anni per le opere di rimboschimento, fatti salvi interventi eccezionali, da autorizzare in deroga, nel caso di eventuali riflessi per la pubblica incolumità”.
Il commissario straordinario ha risposto anche alle domande in merito alla presenza degli operai idraulico-forestali nel territorio della provincia di Catanzaro specificando che al momento sono in forze 19 unità impiegate in particolare tra il Parco della Biodiversità Mediterranea, il Parco “Li Comuni” e la Cittadella regionale. “Attualmente sono 3.000 gli operai che dipendono dall’Azienda, ai quali si aggiungono 1.627 uomini che lavorano per i Consorzi di bonifica e i 30 del Parco delle Serre. Noi – ha spiegato Oliva - ne avevamo in gestione 3.300 all'inizio dell’anno. Nel prossimo triennio andranno in pensione 1.000 persone. Ho presentato un piano del fabbisogno al Consiglio regionale. Considerato che andranno in pensione circa 1.000 persone, il famoso "esercito" degli operai idraulico-forestali calabresi scomparirà. L’età media degli operai è superiore ai 60 anni. Presto la figura dell'operaio forestale si estinguerà. La legge 442 del 1984 vieta alla Regione Calabria di assumere altra manodopera. Ma la nostra attenzione nel capoluogo resta massima, così come siamo pronti a dare il nostro contributo nella salvaguardia e il potenziamento della pineta di Giovino”.