Processo “Freccia Bianca”: rinviati a giudizio 12 indagati
Detenzione illecita ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da guerra, furto, ricettazione, riciclaggio, estorsione e danneggiamento. Sono questi i vari capi d'accusa contestati, a vario titolo, ai dodici soggetti rinviati a giudizio nell'ambito dell'operazione "Freccia Bianca" (QUI).
Operazione che avrebbe permesso alla Dda di Reggio Calabria di sgominare un'associazione dedita al traffico di droga, che avrebbe incluso personalità di spicco come il boss di Villa San Giovanni, Pasquale Bertuca.
Coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dalla sostituta Sara Amerio, l'indagine aveva permesso di mettere in luce i presunti legami tra Antonio Bellantone, noto come "la zia" e ritenuto promotore del sodalizio, Gabriele Alleruzzo e Rocco Scarfone, noto come "ceres".
Con la base operativa a Cannitello, l'associazione gestiva lo spaccio di cocaina e marijuana in tutta Villa San Giovanni. Cliente abituale sarebbe stato proprio il boss Pasquale Bertuca, detto "il nano", che oltre a procurarsi della droga per sé si sarebbe anche dedicato a consegnarla ad almeno un altro assuntore.
Dei 26 indagati iniziali, in 12 sono stati rinviati a giudizio. Si tratta di Gabriele Santi Alleruzzo; Francesco Aricò; Pasquale Bertuca; Antonio Bellantone; Vincenzo Ditto; Consolato Donato; Giovanni Malara; Matteo Palialogo; Antonio Quattrone; Alberto Scarfone; Rocco Scarfone; Vincenzo Rome.