Omicidio Sacko, chiesta conferma della condanna
Ventidue anni di reclusione. È la richiesta avanzata dal sostituto procuratore generale, Salvatore Di Maio, nei confronti di Antonio Pontoriero, l’imputato al processo d’Appello per l’omicidio del bracciante e sindacalista maliano dell’Usb Soumaila Sackò, nel corso del processo celebrato davanti alla Corte di Assise.
L’assassinio è avvenuto il 2 giugno del 2018, quando l’imputato avrebbe esploso colpi di fucile contro il maliano nell’area dell’ex fornace “La Tranquilla” (LEGGI).
Il sindacalista era intento a recuperare alcune lamiere da trasportare nella tendopoli di San Ferdinando per creare delle coperture per le baracche quando è stato attinto dal colpo esploso da Pontoriero.
In primo grado il presunto assassino è stato condannato a 22 anni (QUI). La prossima udienza si terrà il 7 dicembre. Sono parti civili nel processo i fratelli di Soumaila Sacko (QUI), la moglie, la figlia e il sindacato Usb a cui era iscritto.