Guardie mediche e 118, Sposato: “Problematiche ancora irrisolte”
“Ancora oggi ci sono postazioni del 118 che non hanno il medico a bordo oppure ce l'hanno part-time. Ciò detto sarebbe opportuno raggruppare i medici in un'unica postazione con l'auto medica a disposizione e l'ambulanza che, nel frattempo se chiamata, può uscire e poi raggiunta, in tempi brevi, dall'auto medica di supporto. Questo processo avviene già in molte regioni, perché non farlo anche qui?”. È quanto si chiede il consigliere provinciale nonché presidente degli infermieri cosentini Fausto Sposato.
“L’azienda ospedaliera spende circa 500 mila euro annui per le ambulanze. Con queste somme, anziché continuare, perché non acquistare mezzi nuovi e funzionali? Con gli stessi importi si potrebbero acquistare almeno sette mezzi nuovi ogni anno” continua Sposato. “Manca il personale medico e possiamo capire Cosenza, Rende oppure a Corigliano-Rossano che sono centri importanti ma non comprendiamo il persistere delle guardie mediche anche negli altri centro dove sorgono presidi ospedalieri con ppi o pronto soccorso non sedi di dea di secondo livello”.
“In questi luoghi, vista l'emergenza, si potrebbe fare a meno della guardia medica cittadina e, contestualmente, dislocare le guardie mediche in territori dello stesso comune o comuni limitrofi dove, invece, diventa vitale la loro presenza ed istituzione” propone ancora. “Si intasano gli accessi ai pronto soccorso? Non in queste realtà. Già oggi la maggior parte degli accessi ai pronto soccorso sono inappropriati ed in realtà piccole qualche accesso in più non modificherebbe lo status quo”.
“Per la salvaguardia dei cittadini e per una sanità che, altrimenti, continua a cambiare in peggio” conclude. “Ripensando un modello assistenziale con tutti gli attori coinvolti, nessuno escluso”