Giornata contro la violenza sulle donne, il bilancio 2021 del comando provinciale di Reggio
Ventidue arresti, 230 denunce a piede libero, 34 le altre misure cautelari adottate tra divieti di avvicinamento, divieto o obbligo di dimora, per un totale di 286 casi affrontati. È il bilancio tracciato da gennaio 2021 ad oggi, dal Comando Provinciale di Reggio Calabria.
Risale proprio allo scorso 20 novembre, l’ultimo caso, in cui i carabinieri, su disposizione della Procura di Locri, hanno eseguito un fermo nei confronti di un 40enne, per il reato di violenza sessuale aggravata. Provvedimento necessario a causa del pericolo di fuga dell’indagato, ed è arrivato a seguito delle condotte dell’uomo nei confronti di una minorenne.
Un bilancio tratto per la ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si terrà il 25 novembre.
“Sviluppare una cultura e azioni di prevenzione e contrasto” è fondamentale, e per questo servono reti, collaborazione, tra tutti gli attori che possono intervenire, nell’ottica di un forte impegno comune per contrastare una piaga sociale che necessita di sensibilità, consapevolezza e figure professionali sempre più qualificate ed efficienti nella difesa delle vittime di reato.
Un fenomeno particolarmente sentito e combattuto dall’Arma che, anche nella provincia reggina, vede i militari impegnati quotidianamente sempre in prima linea nel cercare di contrastare questa tipologia di reati, sempre più sensibili e vicini alle vittime, coordinati dalle rispettive Procure.
Il comando provinciale di Reggio Calabria, con l’introduzione della Legge 69 del 2019, cosiddetta “Codice Rosso” e le linee guida redatte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha pianificato un protocollo operativo affidato ad una specifica rete di militari coordinati dal responsabile della polizia giudiziaria a livello locale, che si identifica nel comandante del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri competente per territorio del fatto reato.
Una rete supporto anti violenza, composta da militari sempre più specializzati che si rendono prontamente reperibili in caso di necessità e seguono la vittima attuando tutte le procedure operative richieste, a partire dalla stesura della denuncia e per finire, ove si rendesse necessario, con la collocazione nei centri anti-violenza, strutture rese idonee al fine di comprendere la drammaticità delle fattispecie di reato, e soprattutto di poter metabolizzare gli eventi grazie al supporto di psicologi o vittime ormai fuori dal contesto di violenza di genere subita.
In tale ottica, è stata inaugurata in ultimo, presso la Compagnia Carabinieri di Palmi, con la collaborazione di Soroptimist Italia, “Una stanza tutta per sè”, nel dicembre 2020, invece, presso il Comando Provinciale di Reggio Calabria, mentre un’altra era stata istituita, ricordiamo, già nel 2017 all’interno del Comando Gruppo Carabinieri Locri. Si tratta dell’allestimento di aree protette dedicate all’audizione delle donne che denunciano violenze presso le caserme dei carabinieri e alla verbalizzazione della denuncia. L’intento è proprio quello di incentivare le fasce deboli a denunciare, in un luogo sicuro, protetto, dove le vittime di violenza possono dare sfogo alle proprie paure, e avere uno spazio fisico e mentale di autonomia, immaginazione e protezione”.