La “Scrittura che cura”, progetto di riabilitazione psichiatrica del Csm di Lamezia Terme
Si chiama “Scrittura che cura” il progetto di riabilitazione psichiatrica del Csm di Lamezia Terme. I libri scritti dai ragazzi del laboratorio di scrittura creativa realizzati nell’ambito del Progetto, diretto da Rosina Manfredi verranno presentato mercoledì 1 dicembre alle 17:30 al Chiostro di San Domenico di Lamezia.
Durante la presentazione, saranno esposti i libri scritti dagli utenti del Laboratorio di Scrittura Creativa del Centro Diurno di Lamezia Terme e fino a sabato 4 dicembre verranno presentati i manufatti creati in occasione delle festività natalizie con la collaborazione alle attività riabilitative delle Associazioni Onlus di Familiari “Intese” e “New Day”.
Nel Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme, oltre alle varie attività riabilitative (Laboratori di rimedio cognitivo, Corsi di psico-educazione alle famiglie, Attività pratico-manuali) è attivo da vari anni un laboratorio di Scrittura Creativa, dove gli Utenti hanno la possibilità di esprimersi, di raccontare, rielaborare le proprie esperienze. La scrittura è sempre stata considerata una forma di cura utile per comunicare emozioni, liberare dalle tensioni e dalle ansie. Uno strumento per uscire dal guscio dell’isolamento che imprigiona spesso i pazienti psichiatrici.
Negli ultimi due anni, non si è potuto fare a meno di raccontare e di scrivere della pandemia Covid-19 che ha fatto soffrire e continua a fare soffrire tutto il mondo. “Questo virus, come il disturbo psichiatrico ci ha ulteriormente imprigionato, isolato e messo una nuova maschera” come descrivono gli stessi utenti.
È nato così il libro, “Diario di un contagio” già dato alla stampa, dove si racconta di un musicista, di un poeta, di uno straniero, “strano”, “diverso”, e di una famiglia e di come si convive con il virus. Quest’anno il laboratorio di scrittura ha dato avvio ad un nuovo progetto: “Ti racconto una favola” con la realizzazione di alcune favole illustrate per bambini create per stimolare, già nei più piccoli, una maggiore attenzione e sensibilità verso l’altro, “Ricordati sempre che la diversità ci rende unici e che anche se diversi siamo tutti uguali. Se rispetti sempre l’altro rispetterai anche te stesso” com’è riportato sulla copertina di ogni libricino.
Come sottolinea Manfredi Direttore del DSM-D (Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze) e del CSM gli obiettivi dei progetti sono quelli di attivare un interesse verso la realtà esterna al circuito psichiatrico e accendere l’interesse della realtà esterna verso la salute mentale, di promuovere la socializzazione e l’inclusione sociale.
“Ci aspettiamo che portando i nostri lavori all’esterno del CSM, nelle scuole, negli asili e nelle librerie, come descrivono Sonia Graziano ed i Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica Daniela De Leo, Aurelio D’Ippolito e Angela Bertuca, che si sono impegnati per la riuscita del progetto, questa esperienza possa diventare una dimostrazione concreta di come si possa contribuire a sensibilizzare la società sulla salute mentale, che con i suoi atteggiamenti pregiudizievoli, spesso spinge alla cronicità e alla esclusione. Poiché è insita in tutti noi la necessità di raccontarsi attraverso la scrittura, tale esperienza dobbiamo vederla come un’opportunità in più nel percorso di Recovery del paziente psichiatrico”.