Reggio, il commissario della Lega attacca il Pd: “Da loro solo parole di circostanza”

Reggio Calabria Politica
Giacomo Francesco Saccomanno

“Il Pd è stato sempre il partito che ha enunciato legalità, etica e spesso si è professato come un moralizzatore della politica. Spesso, però, poi nei fatti, tutte le belle enunciazioni sono rimaste tali e sono prevalsi gli interessi di bottega”. Questa l’accusa mossa dal commissario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno, riferendosi alla situazione di Reggio Calabria come “pericolosa e allarmante”.

“Dinnanzi allo sfacelo della città, alla mancanza di servizi, di un progetto di sviluppo serio, dinnanzi all’inquinamento politico esistente nella coalizione di centro sinistra, con arresti, brogli, abusi e, per ultimo, sospensione di una gran parte degli esponenti istituzionali di rilievo, il Pd si permette di affermare che non ci tengono alle poltrone e che vogliono riconquistare così la fiducia dei cittadini” afferma ancora Saccomanno. “Una frase di circostanza che comprova la volontà di non perdere le postazioni e di cercare di proseguire una marcia del tutto irta e che nel prosieguo si potrebbe presentare ancora più difficile”.

“L’amministrazione Falcomatà ha dimostrato di aver conquistato la città con evidenti brogli elettorali per i quali vi sono stati pesanti arresti e fra poco dovrebbero essere depositate le conclusioni delle indagini, che potrebbero allargare il parterre degli indagati. Ma non è finita qui” prosegue l’esponente del carroccio. “Il Pd sta per accettare una convivenza difficile e inquietante con un sistema che ha già manifestato un radicato condizionamento e la presenza di un sistema malato e illecito. Reggio Calabria ha bisogno di altro”.

“I cittadini della Città metropolitano meritano una classe dirigente esente da macchie e, principalmente, che lavorino per le esigenze del territorio e non per gli interessi personali” conclude Saccomanno. “Forse una riflessione più profonda e serena porterebbe a decisioni diverse nell’interesse della credibilità del partito anche a livello nazionale e la necessità di separare, almeno per una volta, il bianco dal nero e lasciare lontano il grigio”.