Catanzaro, donazione di Cresci al museo Marca
“E’ significativo il fatto che uno dei maestri più importanti della fotografia italiana abbia voluto lasciare al patrimonio dell’Amministrazione provinciale una testimonianza fondamentale della sua esperienza artistica, ed è per noi un motivo di grande orgoglio perché dimostra il prestigio e la credibilità raggiunta dal Marca”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, intervenendo questo pomeriggio all’incontro “Volti d’Italia, una storia lunga 150 anni”, per la presentazione dell’importante donazione che Mario Cresci ha voluto elargire al museo catanzarese. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, l’artista Mario Cresci e il direttore artistico del Marca Alberto Fiz. Nel corso della serata è stato proiettato il video dedicato a Mario Cresci da Marina Spada, che ripercorre le tappe più significative del suo lavoro.
Ad entrare nella collezione permanente del Marca è la serie fotografica “Ritratti reali, Tricarico”, una delle testimonianze più significative proposte nell’ambito della mostra “Community. La ritualità collettiva prima e dopo il web”. “Desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento a Mario Cresci per questo gesto così generoso”, ha detto Wanda Ferro.
“Ho avuto occasione di conoscere personalmente Mario Cresci in occasione di ‘Community’ – ha proseguito il presidente Ferro - e sono rimasta colpita nel corso della conferenza stampa dalla sua grande umanità e dalle motivazioni che trasparivano dall’intervento di presentazione del suo lavoro. Quello stesso lavoro che oggi Cresci ha deciso di donare al Marca, dimostrando una grande generosità e al tempo stesso un’apertura di credito verso il nostro Museo e il nostro impegno per l’arte contemporanea. Per la nostra città tutto ciò rappresenta un atto di amicizia che non dimenticheremo, e che speriamo di ricambiare continuando il nostro percorso di crescita di questi anni”.
I lavoro di Cresci “Ritratti reali, Tricarico” rappresenta il punto di arrivo di un lavoro fotografico che favorisce la sua interazione con il territorio. Le immagini mostrano una comunità familiare composta da due o più individui, la cui origine è certificata dalla raccolta fotografica di famiglia che viene mostrata con orgoglio in quanto rappresentativa dell’unica ricchezza posseduta: il forte legame con il passato. L’artista si avvicina mediante tre scatti progressivi a ciò che di più caro queste persone conservano: le vecchie fotografie dei loro avi che in tal modo acquistano una nuova vitalità, arricchendosi di significati fino a quel momento rimasti latenti.
Da quest’opera prende ha preso spunto l’incontro “Volti d’Italia: una storia lunga 150 anni”, in cui la ricorrenza legata all’unità d’Italia è diventata l’occasione per svolgere un’analisi inedita sui differenti aspetti del nostro Paese. I volti non sono quelli delle persone, ma di una nazione dalle diverse anime, che si esprime in un coacervo complesso di culture destinate a trovare una loro unitarietà.
“Un approfondimento di grande interesse - conclude Wanda Ferro –, che mira a ricostruire quegli elementi culturali che determinano l’aspetto identitario di una collettività. Un’identità troppo spesso smarrita e da recuperare, ancora di più in un’epoca come la nostra in cui globalizzazione fa sempre più spesso rima con omologazione. Spero che partendo proprio da questo lavoro di Cresci possa nascere una riflessione sociale profonda: il modo migliore per ringraziare un grande artista e un uomo dalla grande generosità”.