Parco eolico marino, Granato: “Transizione ecologica è altro”
“Si scrive transizione ecologica, si legge tra le righe un grande bluff, l’ennesimo messo in campo da questo Governo nazionale interlocutore privilegiato delle lobbies più disparate e delle multinazionali, siano essere quelle che fanno capo alle aziende produttrici di farmaci, siano i colossi dell’energia”. Questo il parere della senatrice Bianca Laura Granato.
“Basta guardare a quello che rischia di accadere nel Golfo di Squillace, al centro di uno scellerato progetto relativo alla realizzazione un parco eolico marino galleggiante di 45 aerogeneratori al largo della costa, tra Isola Capo Rizzuto e Catanzaro Lido, con stazioni a terra nel Catanzarese” riprende la senatrice. “Parliamo di un mega impianto con 45 turbine in grado di alterare in maniera irreversibile il paesaggio marino. Dobbiamo intervenire subito per fermare questo scempio”.
“Un progetto pensato da Falck Renewables e BlueFloat Energy che hanno annunciato la nascita di una società ad hoc per lo sviluppo dell’idea, la Minervia Energia. Insomma, visti i 74 milioni di euro destinati al Piano nazionale di ripresa e resilienza alla transizione ecologica, viene facile immaginare quale sia l’obiettivo di questi competitor che si fanno avanti: mettere le mani su queste ingenti risorse, fare incetta di soldi pubblici devastando i beni comuni” ipotizza la Granato. “E tutto questo senza alcun vantaggio per l’economia nostrana. Parliamo di un parco eolico che dovrebbe produrre energia per un bacino di utenza che ha meno di due milioni di abitanti, e quindi nessuna utilità nel trasporto di energia elettrica, se non un vantaggio esclusivo per i gestori”.
“A quanto risulta da recenti indagini, la Calabria è la regione che più delle altre in Italia ha aumentato la potenza eolica, parliamo di quasi 1,2 Gw, dieci volte di più della potenza prodotta in Toscana: la nostra regione produce più energia di quanto ne consuma, quindi, perché insistere con questo progetto che andrebbe solo a deturpare un paesaggio marino tra i più belli?” conclude. “Fermiamo questa follia che porta vantaggi solo ai produttori-predatori di bellezza e risorse pubbliche”.