Crotone, diario di bordo tra umanità e pregiudizio nel libro di Andracchio
Diario di bordo tra umanità e pregiudizio nel libro di Rosy Andracchio dal titolo “oltre l’armatura”. La sala margherita a Crotone ha ospitato la presentazione del libro nell’ambito della rassegna “Natale d’autore” promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Crotone.
Si tratta del diario di bordo di una giovane medica che si è schierata in prima linea durante il periodo del lockdown, con il racconto degli interventi e degli incontri sul territorio provinciale, tra umanità diffusa ma anche pregiudizio nei confronti di una donna – medico. Un racconto lineare, come lineare è la scrittura, avvincente già dalle prime pagine che racconta una realtà vissuta direttamente sul campo in uno dei periodi storici più difficili per l’intera umanità.
Dopo gli interventi del sindaco Vincenzo Voce, dell’assessore alla Tutela della Salute Carla Cortese, della presidente della Cooperativa Kroton Community Lidia Bauckneht e di Francesco Bossio medico anestesista che hanno tutti evidenziato il coraggio di Rosy nel non aver esitato di scegliere come sua prima esperienza quella più difficile di medico Usca, combattendo in prima linea contro il coronavirus, l’autrice non si è sottratta alle domande dei giornalisti Giuseppe Pipita e Vincenzo Montalcini.
Nel corso del dialogo se da una parte è emersa la specifica volontà da parte di Rosy di scegliere di restare nella sua terra e di mettersi al servizio della sua gente dall’altra le difficoltà di operare in un contesto complicato non solo dal punto di vista pratico per le ataviche carenze sanitarie ma anche per il pregiudizio che l’autrice ha dovuto affrontare per essere riconosciuta non come “medico” ma come “signorina”.
Ma la forza di volontà e l’amore per il suo lavoro e per il prossimo hanno avuto il sopravvento supportate dall’umanità che in tanti episodi del libro viene fuori, testimoniata dalla gratitudine della gente che ha trovato in Rosy e in tutto il personale medico che ha operato sul territorio non solo assistenza ma anche conforto in un periodo in cui solitudine e timore per il futuro erano preponderanti.