Sanità. Granato: “118 al collasso, si pensa solo al covid mentre si muore di altro”
“Mentre si continuano a buttare soldi per una campagna di vaccinazione anti-covid che, visto il numero di contagi in continuo aumento, non porta i risultati sperati se non nelle casse delle case farmaceutiche, i medici del 118 continuano a lavorare con turni massacranti e in condizioni critiche a causa della disattenzione alle esigenze e alle criticità di un comparto fondamentale per salvare vite umane, come quello della gestione dell’emergenza-urgenza”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato.
“Dopo la deliberazione, da parte dell’Asp di Catanzaro, delle risorse per coprire in via temporanea parte dei turni dei medici del 118 fino a dicembre, non ci sono ulteriori notizie di interventi per fare fronte alle drammatiche conseguenze scaturite dalle persistenti, gravi carenze dell’organico – afferma ancora la senatrice Granato-. E mentre ci sono ambulanze ferme, per un degente di covid si paga il doppio di un degente in qualsiasi altro reparto: parliamo di 4 mila euro se ricoverato nel reparto di malattie infettive, e di 9 mila euro in terapia intensiva. Ma i malati sono tutti uguali e, soprattutto, dovrebbero ricevere lo stesso trattamento in termini risorse investite sulla loro degenza, non essere distinti a in base alla patologia. Tutti i soldi dilapidati per il covid sottraggono risorse per la cura delle altre patologie che sono nettamente prevalenti: sembra che in questo Paese esista solo il covid, non ci sono più malati di cancro né di patologie cardio vascolari e non c’è bisogno più del 118 tanto che lo si sta facendo chiudere per asfissia finanziaria”.
“C’è un complesso di cure negate, ovunque – conclude la senatrice Granato – la comunicazione mirata ci continua a descrivere drammaticamente l’incremento dei numeri dei contagi e dei ricoveri da covid, ma nessuno parla degli accessi negati alle strutture ospedaliere o alla diagnostica. Siamo davanti ad un trattamento sproporzionato rispetto ad una patologia che è curabile: il covid può essere trattato con i protocolli di cura anche approvati da AiFa. Senza contare che esistono medici che dal primo giorno si sono dedicati alle terapie domiciliari precoci che hanno salvato migliaia di pazienti evitandone l’ospedalizzazione, personalizzando le terapie senza limitarsi ad applicare protocolli in serie, i quali sono stati spesso ingiustamente sospesi e perseguitati dagli ordini professionali, solo perché la loro opera meritoria contrastava con la speculazione pianificata. Bisogna intervenire sulla gravissima situazione del 118 e dei servizi di Guardia Medica chiusi per garantire il diritto alla cura e condizioni di lavoro dignitose per i medici impegnati in prima linea per salvare vite umane. La verità è che fuori dalle speculazioni delle grandi lobby farmaceutiche il decisore politico non vuole investire un euro. E sembra che ormai esista solo il Covid. È questo il dramma della sanità in Italia! E che dire di Occhiuto che annuncia di incentivare i medici per ogni prima dose di vaccino effettuata a 25 euro cadauna? Mentre i pazienti non vaccinati senza GREENPASS non possono accedere nemmeno alla diagnostica, nemmeno quelli con esenzione ticket. Su questo attendiamo l’esito dell’esposto prodotto assieme a Francesco Di Lieto, vice presidente Codacons, auspicando che la magistratura possa colmare il vuoto lasciato dalla politica nella tutela del diritto costituzionale alla salute, che è universale".