Nel garage armi e droga. Altri tre arresti a Torino
Dal ritrovamento delle armi in un box considerato “covo” della ‘ndrangheta al fermo di altre tre persone. È successo a Torino dove tra mercoledì 29 e giovedì 30 gennaio scorso, gli agenti della Mobile, nell’ambito delle indagini per fare luce sui rapporti della ‘ndrangheta nella città piemontese, hanno eseguito tre provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dalla procura locale nei confronti di un 33enne e di un 29enne originari della provincia di Reggio Calabria, e di un 27enne torinese.
I primi due sono ritenuti responsabili di detenzione illegale di armi e detenzione di sostanze stupefacenti. Il terzo, invece, di aver acquistato dai calabresi, insieme a un complice (un 35enne originario della provincia di Agrigento già arrestato a ottobre) circa 15 chili di marijuana e altri 2 di hashish.
Ci sarebbe dunque l’ombra della criminalità organizzata dietro alle armi e alla droga sequestrati dalla polizia a Torino lo scorso 9 ottobre in un garage di corso Traiano (LEGGI). Sono in corso, infatti, accertamenti per verificare eventuali collegamenti degli arrestati con esponenti di spicco della ‘ndrangheta.
Le indagini degli investigatori hanno infatti portato all’arresto dei tre, anche se il 29enne si era reso irreperibile nel giorno dell’esecuzione del provvedimento restrittivo, per poi essere rintracciato a Torino il 30 dicembre.
A ottobre gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Torino, diretta da Luigi Mitola, avevano scoperto che il garage del 31enne - originario di Locri ma residente a Torino - era stato trasformato in un “fortino” per droga e armi da guerra. Nel box erano stati trovati e sequestrati quasi 54 chili di stupefacente tra hashish e marijuana e numerose armi.
Le indagini successive hanno fatto emergere come i box fossero usati anche da un 29enne, anche lui reggino, e dove avesse nascosto e successivamente venduto quasi 5 chili di cocaina.