Torino. L’operaio “fantasma” di Locri nascondeva armi da guerra e droga: arrestato

Reggio Calabria Cronaca

Il garage di un insospettabile trasformato in un “fortino” per droga e armi da guerra. È questo quanto scoperto dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, diretta da Luigi Mitola, che ha arrestato un 31enne incensurato, originario di Locri, nel reggino, ma residente nella città piemontese per lavoro.

I FATTI

Gli investigatori hanno notato alcuni soggetti con le auto delle manovre sospette nei pressi di alcuni box ubicati in corso Traiano, nella zona di Mirafiori, e hanno deciso quindi di effettuare dei servizi di osservazione, notando l’uomo, più volte, entrare e sostare alcuni minuti all’interno di uno dei garage.

Ritenendo pertanto che all’interno potesse essere nascosto qualcosa di illecito, gli uomini della Mobile sono partiti con una perquisizione domiciliare estendendola poi al box di cui il 31enne aveva le chiavi.

Quando gli agenti sono entrati nel locale si sono ritrovati davanti diverse armi d'assalto, tra cui due kalashnikov, un fucile a pompa, uno a canne mozzate, due granate, proiettili di vario calibro, oltre a 53 chili di hashish e un chilo di marijuana e alcuni articoli di giornale su fatti di cronaca riconducibili alla 'Ndrangheta.

L’uomo, un operaio edile senza nessun precedente, non avrebbe saputo dare spiegazioni su quanto rinvenuto ed è stato dunque arrestato.

LE INDAGINI

Per gli inquirenti resta, al momento, un fantasma e secondo quanto dichiarato da Mitola “su di lui non si sapeva nulla”.

Lo stesso dirigente riferisce che “dietro questo ritrovamento si sono molti aspetti investigativi interessanti” poiché “le armi sono incomplete, mancano dei pezzi, e insieme ad esse è stata ritrovata nel garage una pila di quotidiani, alcuni risalenti nel tempo, che riportano fatti di criminalità commessi in Calabria anni fa”.

Dunque l’indagine non finisce con l’arresto del 33enne e il dirigente della Squadra Mobile rassicura: “dobbiamo approfondire il perché avesse tutte queste armi. Difficile fare valutazioni investigative adesso - aggiunge - sicuramente non è normale un arsenale così vasto in mano di un incensurato".