Rassegna “Vittorio De Seta”, premi ai castrovillaresi La Camera e Romagnoli

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Menzione speciale per il filmaker Antonio La Camera e il regista Antonio Romagnoli alla rassegna internazionale “Vittorio De Seta” che si è svolta a Noci in provincia di Bari

La Giuria ha infatti deciso di premiare il corto di La Camera dal titolo “Carne e Polvere” “per aver saputo raccontare in pochi minuti, il profondo rapporto esistente tra gli elementi uomo, natura e tempo. Anthropos, oikos e chronos che prendono forma nelle sequenze di un montaggio serrato, mettendo in evidenza la simbiosi del contadino con la terra, attraverso semplici gesti e profondi sguardi con ciò che sta intorno”.

La menzione è andata a Romagnoli “per aver saputo riflettere, attraverso pochissime inquadrature fisse, attraverso ombre e buio, fuochi e luce, sul tema dell’anzianità e il senso del tempo che trascorre verso la fine".

Nel corso della rassegna, a cui hanno partecipato 50 registi documentaristi, sono stati preselezionati otto titoli per la fase finale e proiettati davanti al pubblico nel chiostro della Chiesa di San Domenico, di questi tre sono stati premiati dalla Giuria composta prevalentemente da esperti di cinema e documentaristi. Per l’edizione 2021 della Rassegna Internazionale “Vittorio De Seta” di documenti etnografici che, intende nel panorama internazionale del cinema documentario demo-etno-antropologico, promuovere presso giovani registi l’interesse per il cinema etnografico e l’Antropologia visuale.

All’evento della Federazione Italiana delle Tradizioni Popolari (F.I.T.P.), hanno partecipato anche il presidente Benito Ripoli e il vice presidente Gerardo Bonifati, che ne ha curato la direzione artistica e l’organizzazione, insieme ad un autorevole comitato.

Il primo premio è andato al film “Padenti foresta” di Marco Antonio Pani, “per aver sapientemente declinato le potenzialità offerte dal mezzo cinematografico in una efficace ricerca etnografica di grande impatto visivo e sonoro”.

Il secondo premio è stato conferito al film “Shero”, di Claudio Casale, “per aver affrontato un tema di difficile trattazione narrando con garbo e intelligenza la vicenda di Shabnam che, con coraggio e determinazione, ha saputo trasformare il proprio dramma in prezioso insegnamento per le donne di oggi e di domani”.

Mentre il terzo premio è andato al film “Il numero dei passi”, di Gianfranco Spitilli, “per aver saputo raccontare con semplicità l'esito del felice incontro tra il cineasta/ricercatore e il suo soggetto. Un'affascinante e toccante riflessione filosofica che coinvolge il senso stesso del vivere”.

Oltre al premio in denaro, i tre registi hanno ricevuto delle prestigiose opere realizzate dal maestro orafo Michele Affidato.

La Giuria composta da: Ignazio Figus, responsabile del settore produzione audiovisuale dell’Istituto superiore etnografico della Sardegna e documentarista, Nino Graziano Luca, docente di costume e danza, Gianfranco Donadio, docente di laboratorio di cinema e antropologia all’Università della Calabria, documentarista, Andrea Simonetta documentarista e rappresentante F.I.T.P. e Giovanna De Giglio rappresentante Regione Puglia.

Questi i Film proiettati: Carne e polvere di Antonio La Camera, Inutile al mondo di Antonio Romagnoli, Shero di Claudio Casale, Il rito di Fabrizio Condino, Il numero dei passi di Gianfranco Spitilli, Padenti foresta di Marco Antonio Pani, 16 Horas Lencas Novenario di Mauro Alberto Velasquez e Gioja22 di Stefano De Felici.