Latitante catturato ad Africo: viveva in un bunker in cucina
Aveva un bunker in casa, in cui ha tentato inutilmente di nascondersi, Santoro Favasuli, il latitante affiliato alle cosche di 'ndrangheta di San Luca arrestato dalla polizia ad Africo Nuovo. Il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, ed il dirigente della Squadra mobile, Renato Cortese, hanno riferito che Favasuli contava sulle protezione della moglie e di altri parenti che vivevano con lui e che gli segnalavano eventuali interventi di poliziotti o carabinieri. Ai due ingressi della sua abitazione, inoltre, il latitante aveva fatto piazzare due microtelecamere che gli consentivano di prevenire qualsiasi tentativo di controllo. Al rifugio, di 1,5 metri, si accedeva spostando un mobile in cucina. A nulla sono servite stavolta le precauzioni prese da Favasuli per non essere scovato, disarmato, non ha opposto alcuna resistenza facendo i complimenti agli agenti che sono riusciti a catturarlo. 'Molti africoti subito dopo l'arresto si sono radunati davanti all'abitazione di Favasuli. C'e' stato qualche momento di tensione ma poi tutto si è calmato', ha raccontato il dirigente del commissariato di Siderno, Stefano Dodaro. Negli ultimi anni, ha riferito il questore, sono stati arrestati 31 latitanti nel reggino.