Le mani della ‘ndrangheta in Umbria: colpo ai beni del clan crotonese dei Trapasso

Crotone Cronaca

La Polizia di Stato di Perugia e Crotone sta eseguendo due provvedimenti di sequestro, ai sensi della normativa antimafia, emessi su proposta del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri insieme ai Questori delle due provincie interessate.

La misura sta interessando beni, assetti societari e rapporti finanziari, per un valore complessivo di 8 milioni di euro, riconducibili agli eredi di un presunto esponente di vertice della cosca Trapasso di San Leonardo di Cutro, nel crotonese, e ad un imprenditore anch’egli calabrese.

Entrambi sono ritenuti dagli inquirenti come elementi di riferimento in Umbria degli affiliati allo stesso clan e a diverse altre famiglie di ‘ndrangheta dell’area ionico-catanzarese.

L’operazione - condotta dal Servizio Centrale Anticrimine e dalle Divisioni Anticrimine - nasce nel quadro della strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie mafiose, intrapresa dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia.

Il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine, ribadisce infatti ed in tal senso che “innalzare la capacità di colpire i patrimoni accumulati dalle organizzazioni criminali è la nuova sfida dell’azione di contrasto della Polizia di Stato alla criminalità organizzata di stampo mafioso”.

La piena operatività del connubio Questore-Procuratore della Repubblica nella proposizione e nell’esecuzione delle misure di prevenzione patrimoniali congiunte “è garanzia del raggiungimento del miglior risultato possibile” afferma ancora Messina aggiungendo che il sequestro degli ingenti patrimoni guadagnati illecitamente “completa il lavoro svolto dalla Polizia di Stato contro la componente militare di queste organizzazioni criminali e l’eccellente risultato conseguito sull’asse Perugia/Crotone con la Procura della Repubblica di Catanzaro testimonia plasticamente la strategia adottata negli ultimi tre anni dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato grazie al Servizio Centrale Anticrimine e alle Divisioni Anticrimine delle Questure”.

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