Cassano, scoperta la “Grotta sorgente piovosa”
È stata scoperta a cavallo del 2021 e 2022 la “Grotta sorgete piovosa”. A farlo sono stati i ragazzi del gruppo speleo-archeologico “Aquila Libera” di Cassano allo Ionio, guidati dal presidente Mario Vincenzo Benedetto, in piena sinergia e con il sostegno di Terme Sibarite spa e dell’amministratore unico Gianpaolo Iacobini.
Il gruppo ha infatti approfondito le ricerche idro-speleologiche nell’area di competenza delle Terme Sibarite e ha quindi scoperto una grotta, il cui accesso era stato chiuso artificialmente. Si trova nella parte posteriore di un’antica e piccola struttura muraria chiusa da una griglia di mattoni e addossata e un riparo roccioso. Da qui parte un “budello” in discesa sul cui fondo c’è dell’acqua tiepida poco solforosa, che si immette verso il basso in altri cunicoli molto piccoli.
Verso l’alto è invece si trova una sorta di spaccatura che permette di accedere nella parte superiore della grotta, dalla cui sommità cade acqua termale. Poco più in basso, il torrentello riappare fuoriuscendo da uno stretto cunicolo, ancora tutto da esplorare. Tutti gli ambienti, nella parte esplorata fino a 15 metri di profondità, presentano concrezionamento coralliforme, tipico degli ambienti ipogei con presenza di acque calde e solforose.
La nuova scoperta ha risolto, sebbene solo parzialmente, la questione della mancanza di un collegamento diretto con le acque sulfuree. Le grotte che si trovano nei dintorni di Cassano sono tutte ipogenetiche, ovvero formate da antichi contatti diretti e indiretti con le profondissime acque calde solfuree. A metà aprile, sempre in cooperazione con le Terme Sibarite, verrà fatto uno specifico campo di esplorazione e studio dal nome “I Quadène 2022”, che vedrà la partecipazione di importanti ricercatori specializzati in acque termali calde e solforose ed esperti speleologi.
In questa area verranno effettuate nuovi studi idrogeologici, chimico-fisici e biospeleologici, ma anche esplorativi. Per il gruppo speleologico “uno studio continuativo delle caratteristiche delle acque, oggi relativamente semplice grazie agli strumenti a registrazione continua, potrebbe consentire una migliore comprensione del fenomeno, con riferimento sia alla modalità di diluizione delle acque, sia al loro contributo ai processi di formazione delle grotte”.
“La risalita di acque termali a Cassano è strettamente collegata allo sviluppo del sistema di grotte carsiche presenti nel picco roccioso di San Marco e del Muraglione. La presenza di rocce dolomitiche, permeabili, rappresenta la via attraverso cui le acque dalla profondità risalgono verso la superficie, riuscendo a mantenere le temperature relativamente elevate che ne accentuano l’interesse per l’impiego terapeutico negli stabilimenti termali”, prosegue il comunicato stampa.
Per il gruppo “la composizione chimica, che evidenzia arricchimenti in ioni potassio, magnesio, solfato e subordinatamente in sodio e calcio, testimonia l’interazione con rocce di tipo dolomitico ed evaporitico che ha luogo in profondità nel sottosuolo. Al tempo stesso, la concentrazione relativamente bassa di queste specie chimiche potrebbe essere collegata ad una diluizione causata da acque più superficiali, meno ricche in sali disciolti”.
“Le acque termali di Cassano, tuttavia, si caratterizzano principalmente per la presenza di acido solfidrico, sostanza gassosa disciolta che conferisce il caratteristico odore sulfureo. È proprio l’interazione tra questo gas e la roccia dolomitica che ha causato le azioni corrosive responsabili della formazione delle grotte. Questo processo può attivarsi in prossimità della superficie, dove le acque sulfuree che risalgono vengono a contatto con l’ossigeno presente nell’atmosfera”.
Inoltre “le grotte cassanesi sono disposte su più livelli, parecchie decine di metri al di sopra dell’attuale quota di emergenza delle acque sulfuree e rappresentano passati momenti della storia evolutiva dell’area. Le grotte erano percorse dalle acque termali verso antiche sorgenti sulfuree poste a quote maggiori”.
“Si può immaginare che all’interno della collina che sovrasta l’abitato di Cassano esistano grotte parzialmente o totalmente allagate che stanno formandosi presso l’attuale quota di scorrimento delle acque termali, per cui sarebbe auspicabile una maggiore conoscenza del sottosuolo adiacente gli impianti termali. Tali future ricerche inoltre potrebbero persino consentire di individuare fauna idro-cavernicola di estremo interesse, come del resto avvenuto qualche anno fa al Vucco Ucciardo, dove si è riusciti a trovare dei microcrostacei appartenenti a nuove specie di Cottarellicaris, Copepodi della famiglia Parastenocarididae. Il loro ritrovamento in grotta rappresenta un’inedita “novità” ecologica, oltre che un importante indizio per quanto concerne la purezza dell’ambiente sotterraneo e di superficie”.