Depurazione, De Nisi: “In 5 anni speso solo il 5% dei fondi”
Ha chiesto direttamente al presidente Roberto Occhiuto se "non si intenda intraprendere una forte azione nei confronti del Commissario Unico per la Depurazione e dei Competenti Ministeri al fine di far avviare in tempi celeri i lavori delle opere infrastrutturali previste per adeguare lo stato dei servizi di fognatura e di depurazione alla normativa europea allo scopo di assicurare adeguati sistemi di protezione dai rischi derivanti dalla cattiva gestione delle acque reflue per la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente" il consigliere regionale Francesco De Nisi, che in una missiva ha snocciolato alcuni importanti dati in merito alla gestione, negli ultimi cinque anni, della depurazione a livello regionale.
"Nella Regione ricadono in procedura di infrazione già definite nove interventi in ambito fognario e depurativo. Il totale degli investimenti finanziati con delibera Cipe 60/2012 e’ di oltre 87 milioni di euro" ricorda il consigliere, che però denuncia come in un lustro siano stati spesi solo il 5% dei fondi disponibili, mentre dei 9 interventi previsti ne sono stati collaudati appena 2.
"Le acque reflue non adeguatamente trattate rappresentano un pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente oltre ad essere una delle maggiori cause di inquinamento del mare calabrese" ribadisce De Nisi. "Ciò è particolarmente allarmante ed evidente in alcuni tratti della costa calabrese come quella vibonese dove il fenomeno dell’inquinamento marino provoca oltre a danni ambientali notevoli e incalcolabili danni economici dovuti alle ricadute negative sull’industria turistica del vibonese".
Puntando i riflettori proprio sul territorio vibonese il consigliere regionale inquadra due interventi: il primo, il disinquinamento dell’Area Angitola, per un importo di 6 milioni e 300 mila euro, interessa i Comuni di Pizzo (capofila), Maierato, Monterosso Calabro, Polia, Filadelfia, San Nicola da Crissa, Filogaso, Francavilla Angitola e Capistrano; il secondo invece, il disinquinamento della Area omogenea Mesima, il cui costo è di 4 milioni e 200 mila euro, coinvolge i Comuni di Jonadi (capofila), San Calogero, Mileto, Rombiolo, Filandari, San Costantino Calabro, Francica, Stefanaconi e Sant'Onofrio.
L'invito è quello a "costituire una struttura regionale dedicata esclusivamente alla depurazione onde poter fornire supporto al Commissario Unico per la depurazione nazionale e per seguire l’iter per realizzazione degli ulteriori interventi di competenza Regionale già finanziati con delibera Cipe 60/ del 2012 e seguenti, oltre alle procedure di infrazione ancora in fase di definizione".