Teatro. Parte a Vibo la rassegna “Fughe di Primavera”

Vibo Valentia Tempo Libero

Si chiama “Fughe di Primavera” la rassegna teatrale che, promossa da Fughe Organizzate – Accademia e Scuola di teatro del Sistema Bibliotecario Vibonese, con la Direzione artistica di Francesco Malorzo, partirà dal 10 marzo al cinema Moderno con lo slogano “Torniamo a teatro”.

Il cartellone, nato dalla volontà di riportare finalmente in città il teatro d’autore, e di regalare ai vibonesi l’opportunità di tornare in sala, accompagnerà il pubblico fino al 31 marzo con tre serate di ottimo teatro, durante le quali ci sarà spazio per la riflessione e l'interrogarsi sul significato dell'esistenza umana, ma anche per la divagazione sul filo dell'ironia, utile a ricordarci che l'umorismo è anche ossigeno in tempi così incerti e inquieti.

“Tornare a teatro ci rende tutti felici – ha dichiarato Malorzo - e con grande soddisfazione presentiamo la rassegna "Fughe di primavera", entusiasti per l'adesione di personaggi così illustri che ci arricchiscono con la loro arte. A cominciare da una "signora" del teatro italiano come Maddalena Crippa, proseguendo con l'energia di due nuove leve come Davide Fasano e Gabriele Graham Gasco e finendo con l'incontenibile simpatia e bravura di Emanuela Grimalda, volto familiare della televisione come della scena teatrale. Anche attraverso questa rassegna Fughe Organizzate (Accademia e Scuola di teatro che ha sede a Palazzo Santa Chiara dal 2018, una realtà consolidata e stimata a livello nazionale per la serietà e la professionalità del suo team di insegnanti) diventa così non solo una dimensione ed un luogo in cui apprendere l'arte del teatro nella nostra città, ma anche un canale di diffusione di contenuti artistici di qualità e bellezza”.

“Sperimentiamo insieme una nuova fase – ha affermato Gilberto Floriani in rappresentanza del Sistema Bibliotecario Vibonese, che insieme al Comune di Vibo Valentia e ad Officine Psicologiche è partner dell’iniziativa - consapevoli del dovere di tutelare la salute di tutti/e, ma anche della necessità di provare ad immaginare modi diversi per tornare ad esserci, ricominciando a vivere la città, a intrecciare visioni, a fare della cultura, e del teatro, il cuore pulsante della comunità”.