Agricoltura, Bruni: “Aziende calabresi allo stremo”
"Un intero comparto, quello dell’agricoltura calabrese rischia il default. Ogni giorno decine di aziende decidono di gettare la spugna. La denuncia dei sindacati di categoria è allarmante". Lo ribadisce in un comunicato Amalia Bruni, leader dell'opposizione in consiglio regionale, intervenendo sul caro prezzi sempre più accentuato.
"L’aumento dei costi di produzione e la mancanza di materie prime per l’alimentazione degli animali sono tra le cause principali di questa crisi gravissima. L’esempio del latte è illuminante per comprendere quanto sia grave il problema. Per ogni litro di latte prodotto l’allevatore perde circa 12 centesimi rispetto a quanto gli viene pagato e in questo modo non può durare a lungo" spiega la Bruni. "E tutti gli altri prodotti sono venduti sotto costo. La pressione alla quale sono sottoposte le aziende del settore agroalimentare calabrese è insostenibile e se non interveniamo subito rischiamo di perdere completamente un intero settore che è sempre stato determinante nel trainare l’economia della Regione".
"Tra il Covid e la guerra gli imprenditori non ce la fanno più e il risultato è quello di licenziare i dipendenti e chiudere le loro imprese. Non possiamo restare inerti, dobbiamo studiare in fretta un piano serio per mettere in sicurezza le aziende, dobbiamo aiutare gli agricoltori a reperire le materie che servono per portare avanti le loro attività" prosegue. "Dobbiamo varare una strategia, ma è dall’estate che ripetiamo che sia votato un provvedimento per la ristrutturazione finanziaria dei debiti in grado di consentire anche un indispensabile ammodernamento dei macchinari. Presidente Occhiuto, bisogna fare in fretta, altrimenti le nostre campagne diventeranno un deserto".