Agroalimentare al collasso, le proposte di Confagricoltura per la sopravvivenza del comparto

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“Salvaguardare la montagna significa preservare un patrimonio naturale, ambientale, artigianale e culturale che rischia di andare perso senza politiche specifiche”. È con questa convinzione che Confagricoltura si è sempre spesa portando sui tavoli nazionali innumerevoli proposte che ne favorissero lo sviluppo in ogni ambito. Ed è con lo stesso spirito che la Presidente dell’UPA provinciale Paola Granata ed il direttore Giuseppe Adduci hanno preso parte al partecipato incontro tenutosi nei giorni scorsi a Camigliatello Silano, presso la Casa del Forestiero, promosso dal Consorzio Produttori Patate Associati.

Alla presenza dei rappresentanti delle organizzazioni datoriali agricole e delle istituzioni –oltre alla dirigenza di Confagricoltura sono infatti intervenuti Mario Grillo per CIA, Franco Aceto per Coldiretti, il sindaco di Spezzano della Sila Salvatore Monaco e il primo cittadino di Celico Matteo Francesco Lettieri –, il presidente del Consorzio Pietro Tarasi e il direttore Albino Carli si sono fatti portavoce del grido di disperazione degli imprenditori agricoli dell’altopiano silano.

Molte le preoccupazioni emerse dagli interventi degli operatori: il rincaro irrefrenabile dei prezzi delle materie prime e l’ascesa spropositata dei costi di produzione, l’inarrestabile aumento del carburante agricolo, il rincaro ed impossibile approvvigionamento dei concimi. Per non parlare del caro bollette, che sta penalizzando famiglie e imprese e per il quale le misure messe in atto dal Governo sono risultate insufficienti. Il tutto alle porte della nuova campagna di semina dell’ormai riconosciuto tubero - la patata della Sila IGP - prodotto di eccellenza intorno al quale ormai ruota in maniera prioritaria l’economia agricola dell’altopiano silano.

Concrete e di rapida attuazione le proposte avanzate dalla Presidente Paola Granata nel suo intervento, da sottoporre a Governo e Regione per arginare il momento di grave difficoltà che sta vivendo il comparto agroalimentare.

“Sospendere le accise sul gasolio agricolo”. È il primo punto prioritario per Granata, che afferma: “Lo Stato deve assorbire l’aumento del carburante. È l’unico mezzo per dare ristoro immediato agli agricoltori”.

Granata ha poi aggiunto altre quattro proposte: “Interventi sul costo dell’energia elettrica e del gas: ridurre i costi di produzione per consentire la ripresa economic; accelerare i pagamenti della Misura 13 e Misura 14 del PSR Calabria: sbloccare le graduatorie regionale per accelerare i pagamenti delle indennità compensative e benessere animale; prevedere una moratoria sui mutui , per garantire liquidità; avviare una ristrutturazione finanziaria delle passività per alleggerire il peso degli investimenti.”

“Tutto questo – ha concluso Paolo Granata - senza dimenticare le continue sollecitazioni di Confagricoltura al cambio di indirizzo delle nuove politiche agricole europee, non sostenibili in questo particolare frangente storico. Per perseguire l’obiettivo di un’autonomia alimentare italiana necessita, fra le altre cose, la cancellazione dei limiti alla coltivazione dei terreni italiani (10% della superficie); un piano europeo per monitorare le scorte dei cereali; un piano italiano per una maggiore coltivazione di grano tenero, mais e semi oleosi, la cui carenza è stata evidenziata dallo stop alle importazioni da Russia e Ucraina.”