Fiera Mariana, De Luca (Cicas): “Ambulanti ‘strozzati’ dall’amministrazione comunale”
“Scrivo per la prima volta nella mia veste di Sub-Commissario della CICAS (Confederazione degli Imprenditori, dei Commercianti, degli Artigiani, del Turismo e dei Servizi) per la Provincia di Crotone e sono costretto a farlo su un tema insidioso, dove è alto il rischio di perdere di vista il vero interesse collettivo e l’esigenza sociale.”
Con questa premessa inizia una nota di Salvatore De Luca in merito alla programmazione da parte del Comune di Crotone della Festa Mariana 2022 e sui canoni “imposti” ai commercianti ambulanti per il ritorno della fiera.
“In realtà, - avanza De Luca- mi pare che questo sia già accaduto. Il fatto è semplice: i vertici regionali di ANA-UGL hanno chiesto un confronto preventivo con l’Amministrazione Comunale di Crotone (nelle persone degli Assessori ai Tributi e alle attività produttive) sul costo delle aree per la festa Mariana 2022. In quell’occasione hanno indicato la strada dell’applicazione del “canone unico” (introdotto a partire dal 2021 con la “Legge di Bilancio” 2020) per i commercianti ambulanti".
"La scelta del Comune di Crotone che ne è seguita – aggiunge - è stata, al contrario, di procedere alla pubblicazione di un Bando che conferma la scelta opposta e prevede l’utilizzo delle “normali” (si fa per dire) tariffe comunali".
A questa determinazione è, infine, seguita la denuncia di ANA-UGL alla Corte dei Conti Regionale per quello che viene definito come "un 'arricchimento indebito' delle casse comunali a danno della categoria dei commercianti ambulanti, costretti a pagare la bellezza di 692,40 euro per occupare uno spazio medio di 36 mq., contro la somma che sarebbe dovuta applicando il canone unico per la stessa area, pari a 172,80 euro, secondo il calcolo dell’Associazione Nazionale Ambulanti.”
Per il Sub-Commissario CICAS è evidente che “la differenza è così macroscopica da lasciare senza dubbi e rende la risposta dell’Amministrazione Comunale del tutto incomprensibile.”
“Che senso ha, ci chiediamo, affidare la difesa di una sperequazione di questa portata ai “massimi sistemi” della legalità e del rispetto delle regole ? Forse la rappresentanza di ANA-UGL ha richiesto che le regole venissero trasgredite e la legalità trascurata ?” Si chiede De Luca, che aggiunge: “Parrebbe essere l’esatto contrario, giacché la richiesta è stata di applicare una legge dello stato – nell’interesse dei commercianti ambulanti – e nient’altro. Che poi – avanza - il Comune di Crotone ritenga i suoi regolamenti di rango superiore ad ogni altra disposizione normativa, per il solo fatto di non essere stati “contestati nei tempi e nelle forme di legge”, è argomento che non richiede commento. E neppure ne merita (o forse si) l’affermazione attribuita all’assessore competente, il quale “non ritiene particolarmente gravoso l’impegno richiesto per la partecipazione all’evento…”, bontà sua…!”
“Questo Sindacato, per nascita e vocazione, - precisa il Sub-Commissario CICAS - ha a cuore le sorti di chi fa impresa di piccole dimensioni. Le stesse che da più di due anni pagano il prezzo della letterale distruzione del valore del proprio lavoro; questo vale a maggior ragione per la categoria dei commercianti ambulanti.
Provi – dunque – l’assessore del Comune di Crotone a mettere in discussione la sua posizione e le sue tesi, - chiosa - magari mettendosi anche nei panni di chi sarebbe ingiustamente costretto a pagare oltre cinquecento euro in più per una scelta insensata ed illegittima. Perché il punto da non perdere di vista non è la difesa ad oltranza di scelte formali, neppure la convenienza d’occasione per le proprie casse e tantomeno il supposto amore per la legalità (che qui ci pare davvero ignorata).
Il punto è che l’azione amministrativa deve servire regole e interessi che vanno nella stessa direzione, quella dei cittadini. In questo caso, di chi produce reddito, valore e dignità con un lavoro difficile che si fa di paese in paese, di fiera in fiera, proprio su quei trentasei metri quadrati che il Comune di Crotone e il suo rigoroso ministro vogliono far pagare il quadruplo, a quei cittadini, a quelle imprese, a quelle persone.”
“Denuncia o meno, Corte dei Conti oppure no, non è questa la direzione e forse è il caso di ripensarci. Questo è il nostro invito e CICAS è in campo accanto ai commercianti ambulanti per riaprire il confronto con l’Amministrazione Comunale, nella giusta prospettiva e con un solo fine comune. Attendiamo risposta”, conclude De Luca.