ADA, Doria: “Circa 100 mila disabili non ricevono l’assegno unico. Occorre intervenire”
“Esiste un problema serio di natura sociale e economica per quanto riguarda l’assegno unico. In nuclei familiari in cui risiedono persone diversamente abili l'assegno non viene pagato poiché all'interno della legge non è specificato un limite massimo di età.”
Lo denuncia in una nota Andrea Doria, Vicepresidente dell’Associazione Ada (Associazione diritti degli anziani e portatori di disabilità) di Cirò Marina e dell’Alto Crotonese, che aggiunge: “Infatti il Disegno di lege n. 230/2021 prevede, all’art. 4, comma 6, che “per ciascun figlio con disabilità (di grado almeno medio) a carico di età pari o superiore a 21 anni è previsto un assegno dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente secondo gli importi indicati nella tabella 1 fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un ISEE pari o superiore a 40.000 euro”.
Dov’è allora il problema? Per il Vicepresidente dell’Associazione Ada sta nel fatto che “non è stato indicato un limite massimo di età e ciò ha determinato la mancata erogazione dell’assegno”.
“Si stima – dichiara Andrea Doria - che in tutta Italia ci siano circa 100.000 famiglie in questa situazione. Come da statuto, è un nostro dovere tutelare i diritti degli anziani e dei diversamente abili, per questo nei prossimi giorni porremo in essere tutte le iniziative di interlocuzione associativa e governativa – conclude - per una rapida risoluzione di un problema che priva di una risorsa importante nuclei familiari che già versano in condizione di grande disagio.”