Confeuro, Tiso: “qualità e legalità, promuovere alleanze tra coltivatori”
“Un sano sviluppo dell’agricoltura calabrese può avvenire solo in condizioni di legalità e di rispetto dei diritti dei lavoratori”. Lo ha dichiarato Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro, nel corso di un incontro con le associazioni territoriali svoltosi oggi a Reggio Calabria.
“Troppo spesso – ha aggiunto - i meriti e le eccellenze di questa terra sono oscurati da fatti di cronaca che evidenziano un sistema di sfruttamento ancora diffuso. Mentre si succedono i riconoscimenti ufficiali ai prodotti tipici calabresi, con cadenza regolare le indagini delle forze dell’ordine portano alla luce nuovi casi di caporalato”.
“Di recente, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria ha sottoposto a controllo dieci aziende: otto di queste sono risultate irregolari”. Ha ricordato Tiso, che ha aggiunto: “Il fatto è soltanto uno degli ultimi in ordine di tempo, ma fornisce un’idea di quanto siano frequenti le violazioni della legge nei campi. La rete dello sfruttamento e dell’illegalità può essere smantellata creando alleanze tra coltivatori con l’obiettivo di unire le forze e generare una graduale trasformazione del sistema di produzione agricolo”.
“Il territorio calabrese vanta un grande patrimonio di biodiversità e un’ampia offerta di prodotti di qualità tutelati a livello comunitario. Sono numerose le produzioni regionali a denominazione d’origine protetta (Dop) e le indicazioni geografiche protette (Igp). Proprio in questi giorni è entrato a far parte di queste ultime anche il finocchio di Isola Capo Rizzuto. È da questa ricchezza che bisogna ripartire per coniugare qualità e legalità”, ha concluso il presidente Confeuro.