L’allarme dei servizi di sicurezza: “Possibile attentato a Gratteri”. Rafforzata la scorta
Ci sarebbe un vero e proprio piano per uccidere Nicola Gratteri, preso di mira dalle cosche calabresi intercettate dai servizi di sicurezza stranieri.
Questa la rivelazione lanciata questa mattina da Il Fatto Quotidiano, in merito ad una presunta intercettazione "sospetta" captata in Sud-America, durante una conversazione tra alcuni soggetti vicini alla ‘ndrangheta.
Secondo quanto trapelato, si tratterebbe di un vero e proprio attentato dinamitardo quello organizzato dai clan, composto da un ordigno a controllo remoto che sarebbe già pronto.
Tale indiscrezione sarebbe stata comunicata diverse settimane fa ai servizi di sicurezza italiani, ma è stata resa nota solo oggi.
Per queste ragioni la scorta del procuratore sarebbe già stata rinforzata, con ulteriori vetture blindate e dotata di “bomb jammer”, speciale rilevatore che inibisce le frequenze degli ordigni a distanza. La Procura di Salerno ha inoltre aperto un fascicolo sul caso.
LA SOLIDARIETÀ DI OCCHIUTO
"Fa bene il Copasir a voler approfondire" ha scritto il presidente Roberto Occhiuto in un Tweet. "Al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, la solidarietà della Giunta che ho l’onore di guidare. La Regione Calabria è al suo fianco nella lotta contro la ‘ndrangheta".