Data alle fiamme dall’ex: la rinascita di Maria Antonietta Rositani, dal sostegno alla ripresa delle cure
“Post pandemia abbiamo aperto più case Laps in Portogallo e stiamo lavorando per realizzare analogo progetto in Calabria per donne e bambini vittime di violenza, perché abbiamo visto gente incredibile e persone fantastiche sul territorio, donne bravissime, anche una suora, con cui lavoreremo”.
Lo ha detto Lapo Elkann, Presidente della Fondazione Laps in collegamento da Los Angeles alla registrazione dell’evento tv “Women for Women against Violence – Camomilla Award”, dedicato alle donne, quelle vittime di violenza e quelle che combattono il tumore al seno, promosso dall’Associazione Consorzio Umanitas, presieduta dalla calabrese Donatella Gimigliano, che ne è l’ideatrice e la produttrice.
Al centro del racconto della kermesse le storie di chi ce l’ha fatta ed è sopravvissuto a quel mostro, che si può trovare accanto o dentro di noi, come la calabrese Maria Antonietta Rositani (QUI), data alle fiamme dall’ex marito (QUI)con cicatrici indelebili nel corpo e nell’anima che l’hanno segnata per tutta la vita.
Perché Maria Antonietta, a causa di una misera pensione, nessun risarcimento a cui avrebbe diritto, e figli a carico, aveva abbandonato la speranza di curarsi e di alleviare quei segni indelebili sul suo viso e sul suo corpo.
La sua storia era già stata raccontata nell’edizione dello scorso anno da una straordinaria Irene Ferri, e l’organizzazione, grazie al partner Acaia Medical Center gestito dai fratelli calabresi Mara, Carmen e Michele Pisano, si è attivata subito per aiutarla concretamente con un importante contributo economico e l’ha affidata alle cure del Prof. Mario Pelle Ceravolo che, affiancato dal Dr. Matteo Angelini, l’ha sottoposta, a titolo gratuito e in clinica privata, ad un delicatissimo intervento chirurgico all’occhio che le ha consentito di recuperarne la funzionalità.
Per questa generosità, fatta fuori dai riflettori e per spirito di servizio, i due chirurghi sono stati insigniti del Camomilla Award, una straordinaria scultura realizzata dal maestro orafo crotonese, Michele Affidato, ed a consegnarlo è stata proprio Maria Antonietta che, molto emozionata, ha manifestato pubblicamente il suo ringraziamento “dottori, voi avete fatto qualcosa di meraviglioso, perché mi sono sentita dire da mio figlio ‘mamma sei come prima!’. Mi avete tolto gli occhi della violenza, gli occhi del dolore ridandomi il sorriso, e per me è quello che conta di più. Mi ritengo una donna fortunatissima perché vivo e apprezzo ogni giorno della mia vita, grazie a voi che me l’avete ridonata”.
“Quasi sempre si parla di chi muore e non ce la fa - spiega Gimigliano - Women for Women against Violence, attraverso testimonianze autentiche, parla di vita e dà voce a chi non smette mai di combattere e vince ogni giorno, e lo fa raccontando anche il difficile percorso di rinascita che tante donne devono affrontare in solitudine, offrendo però un messaggio di speranza e incoraggiamento: dalla violenza, qualsiasi essa sia, si può uscire”.
Al timone della kermesse, quest’anno nella versione “Celebrity Edition”, perché ha dato spazio anche ai racconti delle esperienze di vita delle Celebrity per far comprendere che queste esperienze segnano indistintamente chi le vive, la coppia Arianna Ciampoli e Beppe Convertini. La regia è affidata ad Antonio Centomani, la messa in onda è prevista per il 4 giugno alle 17.00 su Rai Due.
Hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento anche Maria Grazia Cucinotta, Carolina Crescentini, Antonia Liskova, Valeria Solarino e Luana Ravegnini. Padrona di casa per le interviste in sala l’attrice e conduttrice Francesca Ceci.