“Musica… che bello!”: Anpe e Fidapa accendono l’attenzione sulla musicoterapia
Ognuno di noi è suono, è musica. Ognuno di noi inizia a “comporre” musica, ad essere musica, ancor prima di venire al mondo. Ed è questo, in sintesi, il comune denominatore tracciato nell’incontro ospitato presso l’Hotel Guglielmo di Catanzaro, dove Fidapa Catanzaro e Anpe, con la collaborazione delle associazioni Amici della Musica, Adol e Agimus hanno presentato l’evento “Musica…che bello!!”. Un incontro importante per rinsaldare il valore della musica e incastonarlo al contesto socioculturale.
“La musicoterapia – afferma la presidente regionale dell’Anpe, l’Associazione Nazionale Pedagogisti, Marcella Russo -è a tutti gli effetti una scienza, dunque vogliamo dimostrare che la musica, da sempre, entra nella vita di ciascuno di noi, come strumento che serve all’anima, per migliorare la nostra vita. Questa iniziativa è frutto di una collaborazione tra associazioni – prosegue la presidente Russo - in una terra abituata a ragionare solo su alcuni temi. Vogliamo fare rete e da qui si rinsalda la sinergia con la Fidapa, insieme alla quale evidenziamo l’effetto della musica sulle relazioni, sull’emotività in tutti noi, che avvicina al proprio intimo, malgrado l’educazione musicale nelle scuole sia ancora considerata una materia marginale”.
A fare eco, le parole della presidente della sezione di Catanzaro della Fidapa, la Federazione Donne, Arti, Professioni, Affari, l’avvocato Laura Gualtieri: “La musica è espressione di emozione, sentimento, arte. La Fidapa condivide positivamente con L’anpe quest’altra iniziativa, perché quando i suoni si concretizzano attraverso degli strumenti, diventano espressione di un’arte e ovunque vi siano arte e cultura, la Fidapa risponde presente. Ogni suono suscita in noi un’emozione diversa fin dal grembo materno e ognuno di noi attribuisce un significato personale alla musica, associando un momento vissuto nella propria vita. Oggi parliamo di musica come terapia, come relazione, facendo una preziosa attività di informazione, di istruzione, di educazione. La presenza delle altre associazioni musicali della città sono la prova dell’ampia condivisione di questo tema”.
Dopo i saluti dell’Assessore all’Istruzione, Nuccia Carrozza, che ha porto i ringraziamenti dell’Amministrazione Comunale alle presidenti Russo e Gualtieri per aver focalizzato l’attenzione su un argomento così importante, spazio alle relazioni offerte da due professioniste d’eccezione, le musicoterapeute Lidia Caracciolo e Sonia Falcone.
La dottoressa Lidia Caracciolo, nella sua relazione del titolo “Il suono nella relazione: dalla teoria alla pratica” si è soffermata sull’importanza di vivere la propria voce, ripercorrendo quanto già esposto nei suoi laboratori espressivi in ambito preventivo, specificando dove e con chi attivare percorsi di musicoterapia.
Caracciolo ha quindi approfondito l’aspetto del suono come canale di comunicazione, condividendo esperienze vissute in ambito preventivo e riabilitativo: “La priorità è la persona e il mondo emotivo di quella persona, nell’esprimersi”, puntualizza, riuscendo ad empatizzare col pubblico anche attraverso esperimenti in sala. “Ognuno di noi deve crearsi uno spazio espressivo. La voce racconta inconsapevolmente, al di là delle parole, le emozioni, le ansie, i bisogni che ognuno porta dentro”, conclude la Caracciolo.
Dopo l’esibizione della violinista Valeria Piccirillo con il maestro Valerio Mazza alla chitarra, prende parola la dottoressa Sonia Falcone, che ha trattato un percorso dal titolo “La musica e la musicoterapia come risorsa per l’integrazione e la riabilitazione”: “Fare divulgazione e ricerca è necessario per portare alla luce le possibili applicazioni della musicoterapia in ambito sanitario e preventivo e quest’occasione serve proprio per accendere l’attenzione sui vari ambiti in cui applicare la musicoterapia. Si nasce piangendo e si prosegue nello sviluppo del linguaggio cantando e poi parlando. Prima di parlare, cantiamo e intoniamo, ma lo dimentichiamo crescendo”, dice la professoressa Falcone delucidando il pubblico sulla figura del musicoterapeuta a partire dall’apprendimento nella fascia della scuola dell’infanzia. “Il bimbo è creato dalla mamma, la creatività è creata dal bambino! È necessario immaginarci nelle manifestazioni naturali dei bambini, con la musica e il suono, come materie prime e pensare a queste non solo nella loro portata estetica ma anche come risultato della qualità della vita, giocoso, edificante, intellettualmente raffinato, al di là delle conoscenze teoriche”, aggiunge.
Infine le esibizioni del baritono Daniele Mellace, presidente dell’ADOL, Amici dell’Opera Lirica di Catanzaro, e della soprano Maria Mellace, entrambi accompagnati al pianoforte da Erika Quintiliano. A suggellare il pomeriggio, l’esperimento di ascolto attivo improvvisato, denominato “suoniamoci su”, proposto dalle due specialiste, che ha coinvolto il pubblico.
Come scriveva Victor Hugo “la musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio”: eventi di tale importanza sono alla base del percorso della Fidapa Catanzaro che tornerà tra qualche settimana a fare cultura, dando un sensibile contributo alla città.