Isola. Morto il boss Nicola Arena, funerali all’alba per i soli familiari
È morto all’età 85 anni Nicola Arena, per lunghi anni a capo dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. Arena, che era da tempo malato, è deceduto nella scorsa notte nella sua abitazione nella popolosa cittadina del crotonese.
I funerali dell’uomo, come disposto dal Questore di Crotone, Marco Giambra, si svolgeranno nel cimitero di Isola alle 6 di domani, domenica 12 giugno, in forma strettamente privata, dunque senza alcun corteo e con la sola partecipazione dei suoi più stretti familiari.
Il nome del boss cominciò a farsi notare dalle forze dell’ordine già da giovanissimo, dalla fine degli anni ’60, per poi avviarsi ad una escalation con le prime denunce per associazione a delinquere e per estorsione.
Nel 1978 fu fermato per tentata strage e per detenzione di esplosivi e agli inizi degli anni ’90 fu coinvolto nell’operazione Delta che colpì diversi esponenti delle cosche di Isola.
Da qui iniziò la sua latitanza che finì nell’estate del 1996 quando venne catturato dai carabinieri di Crotone in un terreno di sua proprietà.
È di allora la condanna del Tribunale pitagorico a 10 anni di reclusione. Nel 1998 se ne aggiunsero altri 4 di anni inflittigli dalla Corte d’appello per una serie di estorsioni subite dai villaggi turistici della Valtur ad Isola Capo Rizzuto e a Simeri Crichi.
Tornò libero nel 2010 inziando però a scontare una condanna, ai domiciliari, a 6 anni e 10 mesi per rapina ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, per fatti risalenti al 1990/1991.
L’ultima condanna gli fu inflitta nel 2019 per turbativa d’asta, con l’assoluzione però dall’accusa di associazione mafiosa (QUI), nel processo scaturito dall’operazione denominata Insula (QUI), su presunte interferenze nella gestione di alcuni terreni confiscatigli.