Reggio Calabria. Svolta la conferenza sui Bronzi di Riace “L’identità ritrovata?”
Si è svolta lo scorso 29 giugno presso il Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria, la conferenza sui Bronzi di Riace L’Identità ritrovata?, organizzata dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, presieduto dall’avv. Aldo Porcelli. Con la platea al completo i Relatori, il dott. Fulvio Rizzo, il prof. Riccardo Partinico ed il dott. Giacomo Oliva non hanno deluso le aspettative. La manifestazione è iniziata con la presentazione degli ospiti da parte del Presidente dell’Ordine ed è poi intervenuto Don Nuccio Cannizzaro, Parroco di San Giorgio al Corso, che ha esortato i molti giovani presenti ad impegnarsi nel prossimo futuro per ricostruire l’identità culturale della città. Molto interessante ed apprezzato il racconto del magistrato Dott. Fulvio Rizzo sul ritrovamento e sul recupero delle due statue che hanno arricchito il museo e la città di Reggio Calabria di un tesoro di inestimabile valore archeologico. L’esposizione è stata supportata da inedite foto, che hanno permesso di poter rivivere quelle fasi indimenticabili. A seguire, il prof. Partinico ha presentato i documenti del Ministero per i Beni Culturali che accertano la datazione ed il luogo di realizzazione dei Bronzi di Riace.
Le statue sono state realizzate in un’area circoscritta tra Atene, Corinto ed Argo, la Statua A nel 460 a.C. e la Statua B nel 430 a.C., nel periodo storico denominato Età di Pericle. Attraverso le analisi tecniche il Ministero ha accertato che le due statue sono state realizzate da due equipe di artisti a distanza di trent’anni l’una dall’altra e, pertanto, secondo le deduzioni del Prof. Partinico, non possono far parte della stessa rappresentazione artistica. Successivamente il docente si è soffermato sulle caratteristiche anatomiche e sulle alterazioni scheletriche presenti nei due corpi delle statue di bronzo. I muscoli facciali della Statua B non presentano alcuna contrazione e la mimica facciale è di impertubabilità. Il sistema scheletrico presenta alcune alterazioni: il varismo del V dito dei piedi, la scoliosi dorso-lombare, la rettilineizzazione cervicale ed il cranio dolicocefalo. La Statua A presenta il muscolo frontale del volto, il corrugatore del sopracciglio, l’orbicolare dell’occhio e l’elevatore del labbro superiore contratti che determinano un’espressione aggressiva. Il sistema scheletrico presenta il cranio mesocefalo ed alcune alterazioni: il progenismo mandibolare e l’iperlordosi.
Partinico ha affermato che i soggetti rappresentati dalle due statue presentano una muscolatura adattata alla capacità fisica forza/resistente, compatibile con chi pratica lotta, la Statua B presenta i muscoli degli arti inferiori compatibili con chi cavalca. Gli studi svolti consentono di dedurre che le due statue raffigurano personaggi realmente vissuti. Partinico ha confrontato i suoi studi anatomici svolti sulle statue con la documentazione del Ministero per i Beni Culturali e le fonti storiche ed ha ipotizzato che le due statue possano rappresentare Pericle e Temistocle, i due generali e statisti che hanno fatto diventare grande la Grecia del V sec. a.C.
Il dott. Giacomo Oliva è intervenuto con delle considerazioni molto interessanti. Ha parlato della figura dell’Archeologo che è come un Giudice Istruttore, ha ricordato il ritrovamento delle due statue ed ha presentato i Bronzi di Riace dal punto di vista artistico ed archeologico. Si è soffermato, in particolar modo, sulla struttura interna delle statue, sulla composizione dell’argilla, sui peli, i capelli e le impronte digitali ritrovate internamente ed ha affermato le statue sono state realizzate da due equipe di artisti. Il Dott. Oliva ha messo in evidenza l’importanza dei dati scientifici che devono essere utilizzati esclusivamente confrontandoli con i dati storici ed artistici. Al termine della conferenza l’avv. Aldo Porcelli ha omaggiato ai relatori delle bellissime raffigurazioni di San Giorgio.