Farmaci, Spi-Cgil: assistenza indiretta beffa per cittadini
"Si era appena placata l'eco della vicenda di sospensione dei farmaci in erogazione diretta nelle province di Cosenza e Catanzaro, che gia' si apre un nuovo fronte di possibili disagi nella provincia di Crotone. Federfarma Crotone avverte di essere costretta dal primo maggio prossimo a ricorrere alla forma di distribuzione indiretta dei farmaci, non percependo rimborsi dall'ASP da ben sette mesi. Se cio' accadra' i cittadini tutti saranno costretti a pagare l'intero costo dei farmaci chiedendo poi il rimborso all'azienda sanitaria". E' quanto affermano in una dichiarazione Franco Mungari, segretario generale dello SPI-Cgil Calabria e Rosalba Minniti della segreteria regionale dello stesso sindacato pensionati. "Non sappiamo - proseguono - se anche stavolta l'intervento in extremis del Dipartimento della Sanita' e del Commissario ad acta scongiurera' il pericolo. Sappiamo che la vicenda di Crotone, insieme con quelle pregresse di Cosenza e Catanzaro, avvalora inequivocabilmente cio' che da tempo affermiamo. Il piano di rientro dal debito sanitario finora si e' occupato esclusivamente di tagli, senza intervenire in alcun modo sui servizi, ne' per incrementarli ne' per migliorarli. Le Aziende sanitarie continuano ad accumulare debiti; i relativi bilanci chiudono in passivo per cui non sono approvati dal commissario Scopelliti e vengono sistematicamente inviati alla Corte dei Conti. Il quadro e' dunque sconfortante: i commissari delle Asp non pagano per tempo i fornitori. Le liste di attesa e i disagi conseguenti, si allungano a dismisura. I cittadini pagano ticket, addizionali regionali ed accise in misura elevatissima. E la Regione non programma, non previene ma si limita ad intervenire, se lo fa, soltanto quando scoppia il caso. Tutto questo non ci pare tollerabile, perche' a farne le spese sono, ancora una volta, i cittadini e in particolare quelli piu' deboli. Nel caso della distribuzione indiretta - concludono Mungari e Minniti - i cittadini non esenti con basso reddito, che sono tanti in Calabria, oltre al danno di dover pagare il ticket rischiano di subire la beffa dell'anticipazione dell'intero costo dei farmaci e poi della trafila, con conseguenti sistematiche inefficienze, della richiesta di rimborso. Per non parlare dei tantissimi anziani pensionati che, pur in larga misura esentati dal ticket, dovranno comunque anticipare il costo dei farmaci (di cui sono i maggiori utilizzatori), rischiando di dover scegliere tra la propria salute e magari il cibo o le bollette o l'aiuto a figli, nipoti e familiari disoccupati. Perche' il rimborso, ovviamente, non si sa quando avverra'. E' l'eterna lotta fra poveri, alimentata da un sistema di cui il Commissario Scopelliti poco si occupa e poco parla, ignorando sia i cittadini, sia le parti sociali che li rappresentano".