Inchiesta Ikaros. Permessi “facili”: condannati avvocati e mediatori, due assoluzioni
Quasi mezzo secolo di carcere sono stati inflitti ad otto imputati nel processo scaturito dall’operazione chiamata in codice Ikaros (QUI), inchiesta che all’incirca un anno fa, era il febbraio del 2021, fece emergere un presunto giro di permessi “facili” per immigrati che avrebbe coinvolto avvocati, mediatori culturali e anche degli agenti di polizia in servizio all’ufficio immigrazione e personale della Prefettura di Crotone.
Duecento i capi di accusa contestati allora dalla Procura pitagorica a 24 persone per cui scattarono le manette (15 finirono in carcere e 9 ai domiciliari) mentre furono una novantina quelle segnalate alla Procura (QUI).
Secondo la squadra mobile pitagorica, che condusse le indagini, sarebbe esistito un “sistema” gestito da due organizzazioni e che avrebbe consentito, con “facilità” appunto, di far ottenere agli stranieri l’asilo politico.
Tornando al processo, i giudici hanno dunque e praticamente confermato le richieste dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandro Rho.
LE DECISIONI
Innanzitutto ci sono due assoluzioni: quella dell’agente di polizia dell’ufficio immigrazione della questura crotonese, Rocco Meo, e quella del mediatore culturale Karim Makwan, entrambi per non aver commesso il fatto.
Quanto invece alle condanne, 10 anni e due mesi sono stati inflitti all’avvocato Salvatore Andrea Falcone (l’accusa chiedeva 11 anni e 11 mesi), a cui si contestano 94 capi di imputazione.
5 anni e 4 mesi (5 anni la richiesta del pm) per un altro avvocato crotonese, Irene Trocino; e per i suoi colleghi Sergio Trolio, 4 anni e 3 mesi (3 anni ed 11 mesi); e Gabriella Panucci, 4 anni, 8 mesi e 15 giorni (4 anni e 4 mesi).
Nove mesi con pena sospesa, invece, per l’agente della polizia locale Alfonso Bennardis (il pm aveva chiesto 1 anno e 3 mesi) mentre condanne sono fioccate anche per i mediatori culturali e migranti coinvolti e che secondo l’accusa sarebbero stati il tramite per far ottenere i permessi di soggiorno ai loro connazionali.
Sono così 6 gli anni inflitti a Rachida Lebkhachi (5 anni e 1 mese era la richiesta dell’accusa); 4 anni e 8 mesi a Mohammed Kasro (5 anni e 4 mesi); 4 anni e 15 giorni a Edris Mahmouzadeh (3 anni e 7 mesi) nel processo con rito ordinario mentre in quello con rito abbreviato (per falsità ideologica) sono 9 i mesi e 20 i giorni di reclusione; 6 mesi per Intzar Ahmed (1 anno e 3 mesi); mentre 2 anni e 8 mesi sono stati decisi per Amhad Soaib, la cui posizione è stata valutata in abbreviato in contemporanea con il processo ordinario.