Ancora guai per l’ex presidente della Reggina, arrestato per bancarotta fraudolenta

Reggio Calabria Cronaca
Luca Gallo (Foto: Reggina 1914)

Ancora guai per l’ex presidente della Reggina Calcio, Luca Gallo, che stamani è finito agli arresti domiciliari su ordine del Gip del Tribunale di Catania che gli contesta la bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.

Già nel maggio scorso l’imprenditore era stato arrestato nell’ambito di una indagine condotto invece dalla Procura di Roma con l’accusa di autoriciclaggio e di reati tributari (QUI).

Le investigazioni, svolte dalle unità specializzate del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo siciliano, hanno riguardato in particolare le società “M&G Coop. Multiservizi Italia soc. coop. in liquidazione” e la “M&G Coop. Multiservizi soc.coop. in liquidazione”, entrambi con sede a Catania e attive rispettivamente nel settore dei servizi di sostegno alle imprese e della somministrazione di lavoro interinale, e tutte e due dichiarate fallite dal Tribunale etneo nei primi mesi del 2021.

Dagli approfondimenti emergerebbe difatti che Gallo, come rappresentante legale e amministratore unico delle aziende fallite, secondo gli inquirenti “con lo scopo di procurare a sé un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori”, avrebbe sottratto e distrutto delle scritture contabili, così da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e degli affari.

L’ipotesi, poi, è che abbia distratto sia il complesso aziendale della “M&G Coop. Multiservizi” in favore di una serie di imprese riconducibili sempre a se stresso, sia del denaro per un importo che si stimi intorno a 1.590.000 euro.

Infine, l’imprenditore avrebbe causato o comunque aggravato, per effetto di presunte operazioni dolose, il dissesto delle società, poi dichiarate fallite.

Per gli investigatori Gallo non avrebbe proceduto al reintegro del capitale sociale, risultato azzerato, o alla messa in liquidazione e scioglimento delle stesse società, così e presumibilmente aggravando la relativa esposizione debitoria, stimata, complessivamente, in oltre 70 milioni di euro.

Per tutto ciò è stato denunciato, insieme ad altri tre soggetti, per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale ed il Giudice per le indagini preliminari ne ha disposto sia i domiciliari a suo carico che il divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale per un anno.

Disposto inoltre il sequestro preventivo della somma di circa un milione e 590 mila euro, ritenuta “oggetto di distrazione”, a valere sui conti correnti bancari intestati o comunque nella disponibilità di Gallo.