Pizzo, omicidio Belsito: tre condanne e un’assoluzione
Tre condanne e una assoluzione: è quanto ha deciso il Gup di Catanzaro, Giuseppe De Salvatore, nei confronti, rispettivamente, di Nicola e Domenico Bonavota (rispettivamente di 46 e 43 anni), a cui sono stati inflitti 30 anni di carcere; e per Andrea Mantella, condannato ad 8 anni. Assolto invece Pasquale Bonavota (48 anni).
Tutti e quattro erano imputati nel processo con rito abbreviato per l’omicidio di Domenico Belsito, all’epoca 34enne, assassinato a Pizzo Calabro nella sera del 18 marzo del 2004.
Secondo l’accusa a fare fuoco fu Francesco Scrugli, poi ucciso nel marzo del 2012 a Vibo Valentia (QUI). Belsito - appartenente alla Locale di Sant’Onofrio e sposato - sarebbe stato ucciso perché avrebbe avuto una relazione extraconiugale con la sorella di un altro affiliato.
Per la Dda, che nel 2021, ovvero dopo 17 anni dall’omicidio fece scattare le manette per sei persone (QUI), i mandanti sarebbero stati proprio i vertici della stessa Locale, mentre gli esecutori materiali sarebbero stati invece elementi dell’emergente gruppo criminale di Andrea Mantella (poi divenuto collaboratore di giustizia).
Un brutale assassinio maturato anche nell’ambito di logiche di scambio, finalizzate a sancire l’alleanza tra i due sodalizi di ‘ndrangheta.
La spedizione di morte, infatti, avrebbe fatto seguito, a pochi giorni di distanza, al raid punitivo eseguito da killer della Locale nell’abitazione di Antonio Franzè, allora di 66 anni, rimasto ferito alla spalla destra, e ritenuto “colpevole” di avere mancato di rispetto a Mantella, sminuendone la reputazione in città.