Progetto “Capire”, L’on. Pacenza a Roma per rappesentare la Calabria

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C’era anche il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, fra i tredici rappresentanti delle Regioni italiane che, nella mattinata di ieri, hanno preso parte al Comitato di indirizzo per la programmazione annuale del progetto “Capire” (Controllo delle assemblee sulle Politiche e gli interventi regionali). L’incontro - che ha fatto seguito al workshop organizzato a Monteriggioni (Siena) nel febbraio scorso - si è svolto presso la sede romana della Regione Puglia in via Barberini a Roma. Il progetto “Capire” è nato nel 2002 e ha la missione di promuovere la cultura e l'uso della valutazione delle politiche in seno alle assemblee legislative. All'esame del Comitato di indirizzo di ieri sono state quattro le proposte di lavoro sulle quali si è ritenuto possibile impegnare le risorse messe a disposizione dalla Conferenza dei Presidenti per la realizzazione del progetto. Le quattro proposte hanno riguardato, più nello specifico, la possibilità di compiere sulle politiche regionali a livello nazionale: una valutazione sperimentale; un'analisi comparata; una divulgazione degli esiti di valutazioni realizzate da altri; la formazione di nuove leve di analisti di politiche. In estrema sintesi, l'idea che ha animato la riunione di ieri a Roma è stata quella di dar vita, in seno al Comitato d'indirizzo, ad alcuni gruppi di lavoro, formati da Consiglieri delle diverse assemblee regionali, che saranno direttamente coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle attività. I componenti del Comitato d'indirizzo dovranno quindi decidere la costituzione dei gruppi di lavoro, le prossime tappe di lavoro e il calendario delle attività.

“I punti che hanno messo d’accordo i tredici rappresentanti delle Regioni presenti ieri all’incontro – ha dichiarato nel merito l’onorevole Salvatore Pacenza – riguardano, ad esempio, l’eventualità dar vita ad un progetto pilota su un campione limitato di soggetti al fine di verificarne gli effetti prima di adottare una legge su larga scala. Così come gruppi di funzionari consiliari, coadiuvati da centri studi di settore, da osservatori tematici o da singoli esperti, a partire da ora, possono raccogliere ed analizzare le informazioni sulle modalità d'attuazione di particolari interventi e la loro incisività nel risolvere i problemi collettivi. In molti Paesi – conclude l’onorevole Pacenza - esistono da tempo scuole di public policy che hanno l'obiettivo di formare persone che saranno poi impiegate nella Pubblica amministrazione. È giusto che le Regioni comincino a pensare a questo tipo di strategie”.