Reggio. Presunti brogli alle elezioni amministrative, chiuse le indagini per 35
Sono 35 le persone a cui la Procura cittadina ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nell’ambito dell’inchiesta sui presunti brogli elettorali che, secondo l’accusa, si sarebbero verificati nel corso delle elezioni amministrative del Comune di Reggio Calabria (QUI) del settembre del 2020.
L’indagine, eseguita allora dalla Digos della Città dello Stretto e coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto Paolo Petrolo, avrebbe fatto emergere come a quelle consultazione avrebbero votato circa cento anziani in realtà mai recatisi al seggio se non addirittura già deceduti (QUI).
Gli inquirenti, dunque, ipotizzano che i presunti brogli siano avvenuti grazie all’uso di duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali dall’allora capogruppo del Partito Democratico Antonino Castorina e dal suo entourage.
Castorina, che per questo nel dicembre del 2020 finì agli arresti domiciliari (QUI), viene ritenuto dall’accusa come il promotore, l’organizzatore ed il “capo indiscusso” della presunta associazione a delinquere che avrebbe commesso i brogli proprio per far eleggere nel Consiglio Comunale lo stesso capogruppo.
L’ipotesi è che abbia personalmente dato le direttive sul modo di agire e materialmente contraffare i registri e le schede elettorali.
L’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche a Demetrio Delfino, già presidente del Consiglio comunale, a cui si contesta invece l’abuso d’ufficio per l’autonomina di Castorina a componente della commissione elettorale. Dello stesso reato è accusato anche il segretario dell’Ufficio elettorale Antonio Covani.
A Castorina, poi, vengono contestati alcuni episodi di corruzione relativamente a dei presunti “accordi” tra i presidenti di seggio, anche loro indagati.
Le intercettazioni farebbero inoltre emergere che ad un presidente di seggio sia stato garantito un incarico al Comune in cambio della contraffazione dei registri e liste elettorali e sezionali e della compilazione delle schede elettorali; mentre un altro presidente sarebbe stato invece inserito in un corso di alta formazione professionale della Regione Calabria organizzato con la Città metropolitana e l’Università degli stranieri di Reggio.