Messa in mare. Don Mattia si scusa: “ho chiesto perdono al Signore per la mia superficialità”
“Vi scrivo poche ma sentite righe per chiedere scusa per la celebrazione di domenica 24 mattina nelle acque del mare di Capo Colonna ... Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo, si trattava semplicemente della Messa a conclusione di una settimana di lavoro con i ragazzi che hanno partecipato al Campo e il contesto del gruppo (ragazzi che per una settimana hanno celebrato e lavorato con me) mi è sembrato sufficientemente preparato per custodire la sacralità del Sacramento anche nella semplicità e nella povertà dei mezzi”.
Sono le parole affidate alla pagina ufficiale della sua parrocchia, di don Mattia Bernasconi che, appreso anche dell’indagine aperta a suo carico della Procura pitagorica (QUI), come letto poco prima ha voluto chiedere scusa alla comunità dopo il “caso” sollevatosi per la Santa messa che ha celebrato domenica scorsa nella acque di Crotone, in Calabria, usando un materassino come altare.
“… I simboli sono forti, è vero, e parlano, a volte anche in maniera diversa da come vorremmo. È stato ingenuo da parte mia non dare loro il giusto peso. Vi assicuro che non sono mancate l’attenzione e la custodia alla Parola e all’Eucarestia, ma fuori contesto la forma è più eloquente della sostanza e un momento di preghiera vissuto con intensità e significato dai ragazzi lì presenti ha urtato la Fede di molti: ne sono profondamente amareggiato”, ha evidenziato il parroco.
Don Mattia ha fatto accenno anche alla “reprimenda” da parte della Diocesi di Crotone: “Leggendo il bellissimo comunicato della Diocesi di Crotone e Santa Severina (QUI), rilanciato anche dalla nostra (Riscoprire la bellezza dei simboli liturgici) - ha affermato - riconosco di aver mancato nell’attenzione necessaria alla valorizzazione di un Mistero così grande e così indegnamente affidato alle nostre umili mani. Ho sempre vissuto la celebrazione eucaristica con profonda consapevolezza dell’immenso Mistero di amore che esso cela e veicola e in otto anni di ordinazione quella è stata la prima volta che non ho indossato almeno camice e stola. Ma mi rendo conto che anche solo una volta è di troppo”.
“Chiedo umilmente scusa - ha proseguito il sacerdote - dal profondo del cuore anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini: non era assolutamente mia intenzione che avesse tale risalto, tanto che per la celebrazione avevamo scelto un luogo inizialmente isolato e lontano dagli ombrelloni (anche se poi qualche persona, avendoci visti da lontano, si è aggiunta alla celebrazione)”.
“Nella Messa che lunedì pomeriggio ho celebrato in chiesa in parrocchia a San Luigi ho chiesto perdono al Signore per la mia superficialità che ha fatto soffrire tanti. Spero che possiate comprendere le mie buone intenzioni, macchiate da troppa ingenuità, e accettare la mia sincera richiesta di perdono” ha poi concluso Don Mattia.