Era destinato a parco della biodiversità, terreno occupato abusivamente: tre indagati
Un’area demaniale marittima che era stata affidata al Comune di Gizzeria, nel catanzarese, e destinata a diventare un parco urbano della biodiversità finanziato dalla Regione Calabria per 2milioni di euro, in realtà sarebbe stata occupata abusivamente e su cui oggi i carabinieri di Lamezia Terme, su ordine della Procura locale, hanno fatto scattare i sigilli indagando tre persone.
L’indagine è psrtita dopo la segnalazione, all’epoca, dell’ex assessore regionale all’ambiente, Sergio di Caprio, e dalla denuncia del Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio e della Polizia Locale di Gizzeria.
Da qui si è giunti a ritenere che gli indagati, con “esercizio arbitrario delle proprie ragioni” e con “violenza sulle cose”, abbiano dunque occupato abusivamente l’area in cui l’ente avrebbe dovuto realizzarvi dei percorsi e sentieri e compiere la rinaturalizzazione delle sponde dei laghi, il tutto come dicevamo finanziato con fondi regionali.
Secondo la Procura, però, in un precedente processo civile, gli indagati avrebbero esibito una planimetria falsa: per dimostrare ciò si è presa infatti a raffronto quella detenuta presso l’Archivio Notarile della Città della Piana che dimostrerebbe la natura demaniale dei terreni occupati.
Da qui il Gip del Tribunale locale ha ritenuto di dover restituire il bene destinato per finalità pubbliche e così consentirne la fruizione ai cittadini, firmando l’ordinanza di sequestro preventivo oggi eseguita dai Carabinieri del Nor della Compagnia lametina.