L’Italia svenduta e mangiata: “Gelateria Draghi”, nuova opera provocatoria di Lbs
In un momento storico delicato dal punto di vista politico, fatto non solo da difficoltà economiche e geopolitche a causa della guerra in Ucraina, ma anche sociali come la caduta del governo Draghi, l’artista LBS (al secolo Bruno Salvatore Latella), sceglie oggi la città di Reggio Calabria, luogo di una cosciente e risaputa difficoltà sociale e politica, durante le celebrazioni del Gay Pride, per “lanciare” il suo nuovo lavoro provocatorio dal titolo “Gelateria Draghi”.
L’opera di dimensioni piuttosto importanti, 2 metri di larghezza per 1,5 metri di altezza, ha lo scopo di lasciare un messaggio ben chiaro: “la caduta del governo italiano, determinato dai compromessi di potere delle dinamiche di una storia politica nazionale segnata dai giochi di un partitismo variegato e pericolosamente trasformista” spiega lo stesso autore.
“Un pluralismo partitico, quello del Bel Paese – prosegue l’artista - costituito prioritariamente da una demagogica propaganda incessante, dalle note fortemente populiste, la cui finalità si riduce meramente ad una corsa per l’accaparramento voti, che segnano sul termometro dei sondaggi elettorali un andamento oscillante ed alternato delle percentuali tra le varie improbabili formazioni, quel che resta di ciò che furono centro-destra e centro-sinistra”.
Sulla scena internazionale si affaccia adesso un personaggio autorevole di fama, sventura e sconfitte, Mario Draghi che, nonostante la notorietà di grande stratega, adesso ci restituisce l’immagine dell’uomo che abbandona le speranze per un Paese ormai arrivato alla “frutta”.
Nell’opera dell’artista LBS, le lacrime di sangue che sgorgano copiose dai suoi occhi simboleggiano, in osmosi con il ghigno di rassegnazione, la resa di un Paese intero alle scelte avventate e incoerenti della cattiva politica che lo governa, uno Stato ridotto sotto forma di gelato, pronto ad essere “svenduto” e “mangiato” da un sistema ormai al collasso.
LBS, artista meridionale di giovane età, si interroga su un futuro prossimo, che traccerà ancora una volta un percorso nella vita sociale ed economica italiana e di ciò che si prospetterà per i suoi giovani ed i suoi talenti ma, soprattutto, il destino del sempre più bistrattato Meridione d’Italia, questo appuntita spina nel fianco dalle aspettative incerte, segnate da un preoccupante immobilismo.
Un invito, dunque, rivolto soprattutto ai giovani, di riappropriarsi di un’identità politica ed ideologica, di mettersi in gioco criticamente, prendendo parte al confronto in modo attivo, di far sentire la propria voce, carica di tutta la sua rabbiosa rassegnazione a quel che appare immutabile ed inevitabile agli occhi dei più.