“Dove sono i miei soldi?”, lavoratrice scacciata a malo modo. Filcam Cgil: si faccia assistere da noi
Un video apparso sulla pagina facebook “Il pagamento? Poi vediamo, Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria” ha creato indignazione nella nostra regione.
Le immagini ritraggono una giovane donna di colore, Beauty, di origini nigeriane, che - almeno stando a quanto appare nello stesso video - reclamerebbe il salario o comunque del denaro da un ristoratore di Soverato Marina per cui avrebbe lavorato come lavapiatti, venendo poi scacciata appena resisi conto che il tutto stesse avvenendo in diretta social.
“Una lavoratrice straniera che chiede di essere pagata per il suo lavoro e che per tutta risposta si prende le mazzate e le urla in faccia di chi pensa di avere diritto di aggredirla e scacciarla perché quella è casa sua. Più precisamente l’imprenditore ha usato il dialetto calabrese, affinché quella donna di un altro colore e di un altro Paese, avesse chiaro il senso delle parole” sbotta in un comunicato la Segreteria Regionale della Filcams CGIL Calabria.
Secondo la Sigla “questo episodio - che purtroppo episodio non è vista la deregulation diffusa nel settore turistico - è frutto di una cultura del disprezzo di ciò che è pubblico, delle leggi e dei contratti di lavoro. Questa situazione ha dei responsabili, naturalmente, poiché nonostante le denunce continue e gli appelli rivolti a politica ed istituzioni, agli allarmi ed alla vertenza nazionale e regionale sul turismo chi deve occuparsi di far rispettare le regole, si gira sempre da qualche altra parte”.
Per la Cgil, dunque, la Calabria ed il turismo non decolleranno “se la sua economia - afferma la segreteria - continuerà ad essere fondata sul lavoro nero, su imprenditori casalinghi che non pagano le tasse e non rispettano i contratti di lavoro…”
La Filcams sta cercando di contattare la lavoratrice del video alla quale ha intenzione di offrire la più completa e totale solidarietà, e chiederle il mandato a rappresentarla ed assisterla in tutte le sedi per ottenere ciò che le spetterebbe.