Gizzeria. Il Premio Caposuvero a Camillo Falvo e alla Direzione Investigativa Antimafia
Arrivato alla sua IX edizione il Premio Caposuvero è uno degli appuntamenti più attesi del lametino e che ha una forte eco a livello regionale e nazionale.
Ideato e promosso dalla Proloco di Gizzeria, ha negli anni raccolto consensi e applausi da chi, sia come spettatore sia come premiato, si ritrova nella suggestiva location di Torre dei Cavalieri.
Patrocinato dal Comune, dall’Unpli regionale e nazionale, da quest'anno si avvarrà, anche, del riconoscimento della Presidenza del Consiglio Regionale.
La data è il 3 settembre per questo nuovo appuntamento che vedrà tra i premiati nomi di spicco e di spessore che dalla legalità, al sociale, all’imprenditoria, cultura, spettacolo, rappresentano quelle eccellenze di cui questa terra ha bisogno per abbattere stereotipi, pregiudizi, marcio, brutto, divari.
A moderare la kermesse le giornaliste Fabrizia Arcuri e Manuela Iatì. Il premio porta con sé il valore della conoscenza e della contaminazione di messaggi forti e di esempi a cui guardare perché, un giorno, anche in questa terra la straordinarietà diventi normalità.
Una serata che, come consuetudine, si dividerà in due parti, una dedicata alla legalità, che avrà come filo conduttore l’ambiente e gli ecoreati, e l’altra alla bellezza, alla caparbietà, al sogno e alla visione di chi ha deciso di rimanere investendo in e su di essa e di chi mantiene vivo il legame con la propria terra d’origine e ne diventa ambasciatore.
Su tutto domina la frase di Leonida Repaci, scelta come emblema del Premio, che ne definisce il senso e ne disegna il valore: “